Calenzano, le rivelazioni degli autotrasportatori: "La manutenzione anche mentre carichiamo i camion”
Le indagini sull’esplosione di Calenzano si concentrano sulle procedure della manutenzione nel deposito Eni. I carabinieri sono rimasti negli uffici della ditta di manutenzione per oltre 10 ore acquisendo centinaia di fascicoli e documenti. "Quando carichiamo le autocisterne loro sono lì a fare i più svariati lavori di manutenzione” hanno raccontato alcuni camionisti. (Fanpage.it)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Il numero delle morti a dicembre è 2,5 al giorno, che è un po’ più bassa di quella che abbiamo visto durante gli altri mesi. (Adnkronos) – “Il trend delle morti, delle vittime sul lavoro è immutato. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
Lunedì mattina è sfuggito per … (La Repubblica Firenze.it)
Esplosione a Calenzano (Fi), l’11 dicembre alle 14:30 manifestazione Cgil-Cisl-Uil in Piazza Vittorio Veneto a Calenzano. Interverranno le tre confederazioni, le lavoratrici e i lavoratori dei settori coinvolti. (Fisac Cgil)
Omicidio colposo plurimo e lesioni colpose, aggravati dalla violazione delle norme per la sicurezza sul lavoro e diversi altre ipotesi di reato, sono queste, per ora, le contestazioni ipotizzate dalla Procura di Prato, diretta dal procuratore Luca Tescaroli, nell’ambito dell’indagine sull’esplosione al deposito di carburanti Eni di Calenzano Omicidio colposo plurimo e lesioni colpose, reati entrambi aggravati dalla violazione delle norme per la sicurezza sul lavoro; rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro; disastro colposo, come previsto dagli articoli 449 e 434 del codice penale relativo a chi “commette un fatto diretto a cagionare il crollo di una costruzione o di una parte di essa ovvero un altro disastro”. (Quotidiano del Sud)
Se lo chiede chi da lunedì ha seguito da vicino l’ennesima strage sul lavoro, che ha causato nel deposito Eni cinque morti e ventisei feriti (di cui due in condizioni gravissime). (LA NAZIONE)
L’esplosione ha causato la morte di cinque lavoratori e il ferimento di 26 persone, incluso Emiliano Braccini e con lui Luigi Murno. (LA NAZIONE)