La spinta di Mattarella per un buon compromesso

La sua speranza è che tra Roma e Bruxelles si riesca a trovare un buon compromesso sulla nuova governance della Ue. E il punto di caduta va cercato, e trovato, negoziando fino all’ultimo. In modo che nessuno possa sentirsi escluso o decida di autoescludersi, magari con qualche strappo imprevisto o attraverso l’astensione al momento del voto. È così che va letta la frase di Sergio Mattarella secondo cui «non si può prescindere dall’Italia», filtrata dalla colazione svoltasi ieri al Quirinale, in vista del Consiglio europeo (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altri media

Ue, Mattarella “Non si può prescindere dall’Italia” ROMA (ITALPRESS) – “Non si può prescindere dall’Italia”. Così, secondo quanto si apprende, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevendo al Quirinale il premier Giorgia Meloni e una delegazione di ministri per la tradizionale colazione di lavoro alla vigilia del Consiglio Europeo (Qui News Valdera)

Risoluzione Ue, dopo la Camera arriva anche l’ok dal Senato. Mattarella: “Non si può prescindere dall’Italia” Meloni in vista della riunione del Consiglio europeo del 27 e 28 giugno: "Chi dice che non bisogna trattare con me esclude la nazione che rappresento" (Dire)

In questi giorni Bruxelles è una Bisanzio del XXI secolo. La quantità di voci, off the record, background e 'spin' nella capitale belga è tale che si rischia di perdere il filo. Un punto fermo: l'accordo sui 'top jobs’, le cariche apicali Ue per la legislatura 2024-29, è stato fatto trapelare martedì tramite l'agenzia Dpa: i negoziatori di Ppe, Pse e Renew hanno concordato sulla tedesca Ursula von der Leyen presidente della Commissione Europea, il portoghese Antonio Costa presidente del Consiglio Europeo, l'estone Kqja Kallas Alta Rappresentante. (Adnkronos)

Poteva bastare il viatico delle Camere a Giorgia Meloni per la sua grintosa missione a Bruxelles, in un Consiglio Europeo praticamente contestato dalla premier italiana, nelle consuete comunicazioni parlamentari della vigilia, per “le logiche da caminetto”. (Start Magazine)

Chiede un «cambio di passo» e più «rispetto» per l’Italia, alla vigilia del vertice a Bruxelles sui top-jobs della Commissione e del Consiglio europeo. Si scaglia contro «i caminetti» dove si prova a decidere i futuri assetti europei, con buona pace «dell’indicazione chiara» arrivata dai cittadini alle urne di giugno. (ilmessaggero.it)

«Il presidente Sergio Mattarella ha assolutamente ragione, non è avveduto escludere l’Italia. Non lo è per realismo politico verso il terzo Pil dell’Unione, per garbo istituzionale e per il suo blasone di fondatore delle Comunità europee», è la premessa di Enzo Moavero Milanesi, ex ministro degli Esteri e degli Affari europei e conoscitore come pochi delle complesse dinamiche continentali. (Avvenire)