Omicidio Sharon Verzeni, Vannacci: 'Testimoni di origini marocchine esempio di integrazione'

"La vicenda dei testimoni nel delitto" di Sharon Verzeni "rappresenta un esempio significativo di immigrazione regolare che ha portato a una virtuosa integrazione nella società... Leggi tutta la notizia (Virgilio)

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Non poteva essere altrimenti, che la classe politica e i suoi accoliti non strumentalizzassero l'omicidio di Sharon Verzeni. La donna, 33 anni, era stata uccisa la notte del 30 luglio a coltellate a Terno d’Isola -Bergamo-. (Tp24)

Ci hanno chiesto se era il ciclista che avevamo segnalato e noi l’abbiamo confermato: era lui. «Poco prima del fermo di Sangare l’abbiamo visto nella caserma dei carabinieri di Bergamo. (L'Eco di Bergamo)

Hanno riconosciuto Sangare come il ciclista che la notte dell'omicidio di Sharon li ha fissati in modo minaccioso e ha fatto un verso "strano" con la bocca. (IL GIORNO)

E non tanto per le origini di Sangare, che è a tutti gli effetti un cittadino italiano, quanto per il ruolo che hanno avuto, nella vicenda e soprattutto nelle indagini, i due ragazzi marocchini che, con la loro testimonianza, hanno concorso a dare man forte alle indagini e a dare un nome e un volto all'assassino di Sharon. (BergamoNews.it)

Quattro coltellate al buio, nella notte fra il 29 e 30 luglio, a una sconosciuta incrociata per caso a Terno d’Isola (Bergamo) e una confessione che lascia senza parole: “L’ho uccisa tanto per farlo”. L'assassino di Sharon Verzeni si chiama Moussa Sangare. (Start Magazine)

A rincarare la dose è intervenuto anche il presidente dei deputati di Italia viva, Davide Faraone, che sottolinea il silenzio della Lega sull'origine marocchina dei due testimoni, grazie ai quali è stato possibile inchiodare Moussa Sangare alle sue responsabilità. (il Giornale)