Il nuovo governo islandese apre a un referendum per l'adesione all'Ue

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Di Euronews Agenzie: EBU L'Islanda è stata tradizionalmente ambigua nei confronti dell'adesione al blocco, ma questioni come la crisi finanziaria del 2008, la Brexit e una serie di problemi interni hanno fatto sì che il Paese si stia lentamente avvicinando all'idea dell'ingresso nell'Ue PUBBLICITÀ Il nuovo governo islandese ha dichiarato di voler sottoporre la questione dell'adesione all'Ue a un referendum entro il 2027. (Euronews Italiano)

Se ne è parlato anche su altri media

Una coalizione guidata da donne L’Islanda segna un nuovo record: un governo tutto al femminile. Infatti, la presidente islandese Halla Tomasdottir ha presentato l’esecutivo che sarà guidato dalla premier socialdemocratica Kristrun Frostadottir. (Donna Moderna)

L’isola delle donne veleggia verso l’Europa. L’Islanda si è messa alle spalle senza rimpianti i pochi mesi di mandato del leader conservatore Bjarni Benediktsson, a capo degli Indipendentisti, ed è tornata ad affidarsi a una donna di sinistra, come già era successo tra il 2017 e l’aprile scorso. (la Repubblica)

L'Alleanza socialdemocratica di centrosinistra di Frostadottir è diventata il più grande partito alle elezioni anticipate del 30 novembre, dove ha ottenuto il 20,8%, e ha accettato di formare un governo di coalizione con il Partito popolare e il Partito riformista filoeuropeo. (la Repubblica)

Islanda, arriva “il governo delle valchirie”

Il governo di centrosinistra è entrato in carica lo scorso sabato e ha già mosso i primi passi occupandosi di una questione particolarmente sentita in Islanda. In base ad un sondaggio, al momento si attesta al 54% la percentuale degli islandesi favorevole all’ingresso nell’Unione ascolta articolo (Sky Tg24 )

Il Governo sarà formato, oltre che dall’Alleanza, dal Partito liberale riformista e dal Partito Popolare e avrà tra gli obiettivi quello di stabilizzare l’economia. Quest’ultimo conterà per la prima volta più donne che uomini. (RSI)

La nuova premier presentandosi alla stampa lo ha definito “il governo delle valchirie” perché oltre ai socialdemocratici gli altri partner di maggioranza sono Viðreisnar (liberali di centro) e Flokkur fólksins (partito popolare), entrambi guidati da donne: Þorgérð Katrín Gunnarsdóttir, nuova ministra degli esteri e Inga Sæland, ministra degli affari sociali e dell’edilizia abitativa. (il manifesto)