Siria, Israele e Turchia nel dopo-Assad: rischio di uno scontro che non conviene a nessuno

(Adnkronos) – Alleati degli Stati Uniti e principali beneficiari, a livello strategico, della fine dell’era Assad in Siria, Turchia e Israele sono in rotta di collisione. In Siria e non solo, scrive il Wall Street Journal dei due Paesi che hanno una storia di relazioni difficili e a dir poco tese. Gestire questa rivalità diventerà probabilmente, secondo il giornale, una delle priorità dell’Amministrazione Trump, che si insedierà tra un mese. (CremonaOggi)

Se ne è parlato anche su altri media

Solo l’intercessione degli Stati Uniti, che sostengono i curdi, avrebbe momentaneamente fermato l’operazione che sembrava imminente. La Turchia si sta preparando ad attaccare i curdi della città di Kobane, intorno alla quale ha ammassato truppe e mezzi militari delle milizie che sostiene in Siria (L'INDIPENDENTE)

Di certo, il crollo del regime è stata una vittoria anche per la leadership della Turchia, e quasi certamente sarà un problema serio … (Il Fatto Quotidiano)

"Per capire quale sarà il reale futuro della Siria tutti i riflettori del mondo dovrebbero concentrarsi sul destino di Kobane, la città simbolo della vittoria dei curdi siriani contro i terroristi dell'Isis”, dice all’Adnkronos Marco Mayer, docente alla Luiss ed esperto di sicurezza internazionale. (Adnkronos)

Mani turche sui file delle spie di Assad, Erdogan: “In Siria inizia una nuova era”

La caduta di Damasco è stata così rapida che le forze di sicurezza siriane non hanno avuto il tempo di distruggere o a far spar… Ci sono le informazioni sui detenuti, sugli scomparsi, sui luoghi di sepoltura, le informative dell’intelligence sui rapporti tra il regime e altri Paesi. (la Repubblica)

Ci sono pochi passi tra l’ambasciata turca a Roma e le centinaia di persone che ieri hanno animato il presidio «in difesa del Rojava», a piazza Indipendenza. (il manifesto)

Vi sono diverse criticità da risolvere. Su questa questione né Ahmed Hussein Al-Sharaa (alias Abu Mohammad al-Julani), né tantomeno la Turchia, garantiscono una soluzione pacifica. (L'HuffPost)