Crisi in Medio Oriente: conseguenze sui mercati
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Tutti gli asset più rischiosi hanno sofferto per l’aumento delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente. Questo è il secondo attacco dell’Iran quest'anno (il primo in aprile). Ieri notte Teheran ha lanciato 181 missili balistici contro Israele che sono stati, per la maggior parte, intercettati dai sistemi difensivi di Tel Aviv. Quali sono le nostre prospettive sulla crisi? Esiste una certa preoccupazione tra gli investitori in attesa della risposta di Israele. (IG)
Se ne è parlato anche su altri media
Londra Francoforte (Borsa Italiana)
Materie prime in tensione mentre si attendono gli sviluppi della crisi in Medio Oriente. Prosegue il rally del petrolio Usa che sale oltre i 72 dollari al barile (Wti +3,5% a 72,4 dollari al barile) e quello del Mare del Nord si avvicina ai 76 (Brent +2,9% a 75,70 dollari al barile). (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Borse in guardia rispetto ai possibili sviluppi dello scontro tra Israele e Iran. A Piazza Affari salgono Leonardo, Eni, Amplifon e Saipem. Cade Pirelli dopo il divorzio da Brembo (FIRSTonline)
Rai Way Pirelli (LA STAMPA Finanza)
Il petrolio WTI ha superato i massimi locali stabiliti nella seconda metà di settembre oggi, rompendo la barriera dei 72 dollari al barile, dopo che Israele ha promesso di rispondere al lancio di circa 200 missili balistici (inclusi quelli ipersonici) dall'Iran, aumentando il rischio per le forniture di petrolio dalla regione. (XTB)