Germania, ecco perché vince la destra
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Olaf Scholz Crisi economica, guerra in Ucraina, nostalgia per il Terzo Reich, la propaganda di Putin, sono molte le cause per spiegare l'avanzata dell'Afd, il partito dell'estrema destra. Non solo nelle regioni della scomparsa Ddr, dove è al primo posto, con oltre il 30 per cento, anche all'ovest dove se si votasse domani giungerebbe al secondo posto, con più del venti. Ma il motivo principale è l'immigrazione incontrollata, e gli attentati, e le violente compiute da una minoranza di profughi. (Italia Oggi)
Ne parlano anche altri giornali
– "Non crediate che milioni di tedeschi siano diventati neonazisti e xenofobi o populisti amici di Putin. E, specie nell’ex Germania orientale, vuole risposte semplici a problemi complessi. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Le recentissime elezioni che hanno riguardato alcune zone della Germania hanno prodotto esiti sorprendenti, anche se invero non del tutto inattesi. (Radio Radio)
Il quasi settantenne Marco Follini è un democristiano doc che ha saputo rimanere coerentemente e dignitosamente al centro, anche a costo di rompere prima con l’amico Pier Ferdinando Casini, quando gli sembrò troppo condizionato da Silvio Berlusconi, e poi col Pd. (Liberoquotidiano.it)
– A pensarci, poteva pure andarci peggio. Il merito è anche del suo leader locale, Björn Höcke, che più di altri ha trasformato AfD da partito euroscettico a partito nativista e anti-islamico. (LA NAZIONE)
Dopo gli storici risultati alle regionali in Germania, la co-presidente del partito di estrema destra tedesco Afd torna a considerare l'opzione "Dexit", cioè l'uscita del Paese dall'Unione europea (Sky Tg24 )
Se qui da noi qualcuno ha voluto derubricare i risultati delle elezioni di pochi giorni fa in Turingia e Sassonia, dove il partito di estrema destra Alternative für Deutschland ha raggiunto rispettivamente il 33,5 per cento (divenendo il primo partito del Land) e il 30,5 per cento (appena un punto sotto la Cdu) come un incidente di percorso, o si è sbagliato di grosso oppure non vuole rendersi conto della realtà. (L'Opinione delle Libertà)