Muore sul Monte Bianco. Le scalate per beneficenza: "Aiutava i bimbi malati"

SAN LAZZARO DI SAVENA (Bologna) Scalava per nutrire la sua più bruciante passione e per aiutare chi non poteva farlo. Michele Raule, ingegnere cinquantenne di San Lazzaro, sposato e padre di tre figli, è morto domenica mentre era a un passo dal compimento della sua più grande impresa, a lungo sognata, accarezzata e preparata: salire il Monte Bianco partendo da quota zero. Al suo progetto aveva associato una raccolta fondi per l’Ageop, associazione bolognese che aiuta i bambini malati di tumore. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Su altri giornali

Dal suo profilo Facebook (Avvenire)

Stava rientrando dalla via normale italiana alla vetta insieme al fratello e ad altri due compagni di cordata. (La Repubblica)

L'ingegnere 50enne di San Lazzaro (Bologna) è scivolato su un nevaio, cadendo per circa 100 metri in un canalone e finendo in un crepaccio nel ghiacciaio del Miage. Con la sua impresa sul Monte Bianco, annunciata via social nelle scorse settimane, Raule stava raccogliendo fondi per un'associazione, Ageop, che aiuta i bambini malati di tumore. (il Resto del Carlino)

Muore scalando il Monte Bianco: "Michele, avevi un cuore grande"

Sulla neve è rimasta solo la sua picozza. È Michele Raule, 50 anni, ingegnere meccanico di San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna, sposato con tre figli, l’uomo recuperato senza vita in un crepaccio del Monte Bianco (Corriere della Sera)

Precipita in un canalone sotto gli occhi del fratello, Michele Raule era sul Monte Bianco per aiutare i bambini malati di tumore: lascia moglie e tre figli Lo aveva annunciato sui social che avrebbe tentato un'impresa ''estrema'': ''Dal marea alla vetta del Monte Bianco senza dormire e solo con l'uso delle gambe''. (il Dolomiti)

Un progetto nobilitato dalla raccolta fondi in favore di Ageop, associazione che sostiene i bambini malati di tumore. – Generoso, appassionato, coraggioso. (il Resto del Carlino)