Raid israeliano su villaggio cristiano nel nord del Libano

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ESTERI

Un raid israeliano ha colpito oggi il villaggio cristiano di Aitou, situato nel distretto settentrionale di Zgharta, provocando la morte di diciotto persone e il ferimento di altre quattro. Il villaggio, che conta 1200 abitanti e 200 case, si trova a un'altitudine di 1.300 metri e, secondo le fonti locali, non può essere considerato un covo di Hezbollah. L'attacco ha preso di mira un appartamento, ma la deflagrazione ha causato morte e distruzione nell'intera area.

Israele ha giustificato l'azione militare sostenendo che l'ONU, attraverso l'UNIFIL, non è in grado di proteggere gli israeliani dagli attacchi di Hezbollah. Eli Cohen, politico dello Stato ebraico, ha dichiarato su X che Israele farà tutto il possibile per garantire la sicurezza dei suoi cittadini e ha chiesto ai caschi blu di ritirarsi dal sud del Libano, poiché incapaci di svolgere il loro compito. Le truppe israeliane, nel frattempo, stanno avanzando nella zona con l'obiettivo di distruggere le infrastrutture militari di Hezbollah.

La Croce Rossa libanese ha confermato il bilancio delle vittime, sottolineando che è la prima volta che il villaggio di Aitou, situato in una regione montuosa a maggioranza cristiana, viene preso di mira da quando Hezbollah e Israele sono entrati in guerra aperta il 23 settembre. L'attacco ha colpito un appartamento, secondo quanto riportato dall'agenzia nazionale Ani, e il bilancio iniziale era di nove morti.

In parallelo, Israele ha bombardato l'ospedale Al Aqsa a Gaza, sostenendo che al suo interno si nascondesse un comando di Hamas. L'attacco ha causato quattro morti e quaranta feriti, oltre a danni significativi alle strutture ospedaliere. Inoltre, un altro attacco israeliano ha colpito il campo profughi di Jabalya, provocando dieci vittime e trenta feriti.