Parthenope mania: santo o blasfemo, Sorrentino spacca
Il box-office di questo weekend lungo, per chi ancora apprezza il cinema italiano, è incoraggiante: Parthenope di Paolo Sorrentino vola verso i 4 milioni di incasso (li supererà, può fare molto meglio) e Berlinguer – La grande ambizione di Andrea Segre sale sul podio, doppiando ampiamente gli incassi di Fino alla fine di Gabriele Muccino. Ma il fenomeno del momento è Parthenope. Chi scrive l’ha v… (la Repubblica)
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Don Franco Rapullino, parroco di San Giuseppe a Chiaia, a Napoli, che nel 1990 dall'altare lancio ai giovani un “invito” molto forte «Fuitevenne 'a Napule'» dopo l'omicidio di un bambino di 21 mesi, Nunzio Pandolfi, ucciso in un assalto della camorra insieme con il padre, Gennaro, boccia senza mezzi termini “Parthenope”, il film di Paolo Sorrentino (ilmattino.it)
Dalle comunità di cattolici di Napoli arrivano infatti aspre critiche. E se in così tanti sono disposti a pagare un biglietto per vederlo è perché il nuovo film di Paolo Sorrentino sa come far parlare di sé, bene… o male. (Virgilio Notizie)
"Oggi siamo immersi in un mondo al contrario in cui c'è una strumentalizzazione e inversione dei termini: il brutto diventa bello, il vero diventa falso e il male diventa bene... Sono parole dure quelle che il teologo, monsignor Nicola Bux riferisce al regista Paolo Sorrentino per l'interpretazione che in Parthenope ha dato alla fede dei napoletani e al miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro. (ROMA on line)
Levata di scudi dal mondo cattolico napoletano contro il film di Paolo Sorrentino 'Parthenope', da qualche giorno nei cinema. Non piace la rappresentazione "dissacrante" del culto di San Gennaro, degli uomini di Chiesa, e la trasformazione della mitologica sirena Partenope in una giovane dedita a rapporti saffici e incestuosi. (L'HuffPost)
Mentre il rapper Guè, che ha presentato Parthenope con Sorrentino nell’anteprima milanese, usa parole più dettagliate ma non per questo meno positive: «Il film in realtà ha la cosa più bella che è questa: a me ha colpito il tema del tempo». (Corriere della Sera)
Nata in acqua, vive a Posillipo, fuma molto, tutti gli uomini la guardano, quasi tutti la desiderano (gli amici del fratello, il fratello, miliardari, camorristi, persino il laido vescovo che si chiama Tesorone e ovviamente la ricopre con i gioielli del Tesoro di San Gennaro), vorrebbe fare l’attrice ma diventerà (spoiler) antropologa e se ne andrà (chi ama fugge) a insegnare a Trento fino alla pensione, per tornare nella città omonima giusto la sera dell’ultimo scudetto. (Corriere della Sera)