Euronics chiude anche in Lombardia, coinvolti più di 200 dipendenti: cosa sta succedendo

Euronics continua a far preoccupare; dopo le chiusure nel Lazio, che ha coinvolto circa 600 dipendenti, adesso anche a Milano e in tutta la Lombardia si stanno registrando chiusure dei negozi, in questo caso coinvolgendo 200 lavoratori. Una situazione che sta facendo allarmare anche il mondo dei sindacati e della politica, che chiedono risposte su questi licenziamenti a catena. Le chiusure in Lombardia Dopo i casi del Lazio, ora le chiusure arrivano anche in Lombardia. (QuiFinanza)

La notizia riportata su altre testate

Crisi Euronics, rischio licenziamenti La crisi della catena di negozi di elettronica Euronics continua, generando forte preoccupazione tra i lavoratori e le organizzazioni sindacali che temono una pioggia di licenziamenti. (Virgilio Notizie)

In giro per l’Italia, dal Lazio alla Lombardia, avviate procedure di licenziamento collettive da alcune società che detengono il marchio che vende prodotti di elettronica, informatica, telefonia ed elettrodomestici. (La Stampa)

Dall’inizio del mese sono iniziate le procedure di licenziamento collettive da parte di alcune società che detengono il marchio Euronics. Licenziamenti in Euronics, che cosa sta succedendo? (Start Magazine)

Euronics in crisi e negozi verso la chiusura, a rischio centinaia di posti di lavoro: ondata di licenziamenti

La crisi del Gruppo Nova, che aveva acquisito negozi con il marchio Euronics e riassorbito il personale, ha un pesante impatto in Lombardia. Sono lavoratori che hanno già alle spalle anni difficili, perché provengono da storiche catene di negozi di elettrodomestici lombarde - Galimberti, Trony e Castoldi - arrivate all’epilogo. (IL GIORNO)

"Parliamo del destino di quasi 500 dipendenti per la società Nova Spa della rete Euronics, oggi a rischio licenziamento. "La risposta del governo alla mia interrogazione sulle iniziative per scongiurare la chiusura dei punti vendita Euronics nel Lazio e a garantirne la salvaguardia dei posti di lavoro è stata gravemente insufficiente ed evasiva". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

“Con un colpo di spugna, dopo l’utilizzo di ammortizzatori sociali e dopo ritardi continui nel pagamento dello stipendio, tanto che al momento manca all’appello ancora quello di Giugno, durante gli incontri l’azienda ci comunica di escludere il ricorso a un ammortizzatore sociale come la cassa integrazione, nonostante sia possibile. (Collettiva.it)