"Se non foste Francia, sareste nella m...a". Macron sbotta nell'isola devastata dal ciclone
Il presidente francese Emmanuel Macron, alle presa con la bufera in casa, si è trovato a scivolare sul ciclone Chido in quel di Mayotte, l'isola delle Comore, dipartimento d'Oltremare della Republique a partire dal 2011. L'isola, da tempo immemore è dilaniata da conflitti sociali legati alle precarie condizioni dell'area, ma anche ai continui flussi migratori clandestini, che squilibrano il tessuto sociale del canale del Mozambico (il Giornale)
Ne parlano anche altri media
Il presidente francese Emmanuel Macron è arrivato nell’arcipelago di Mayotte, nell’Oceano Indiano, per verificare i danni causati dal passaggio del ciclone Chido. Le autorità francesi hanno dichiarato che almeno 31 persone sono morte e più di 1.500 sono rimaste ferite, ma il bilancio è destinato ad aggravarsi. (LAPRESSE)
I primi contributi dal continente si sono visti sin da subito: assieme al presidente sull’isola sono giunti quattro tonnellate di aiuti alimentari e sanitari, diversi infermieri e altri soccorritori arriveranno. (RSI Radiotelevisione svizzera)
Il presidente francese Emmanuel Macron ha promesso tutta la forza dello Stato francese per ricostruire il territorio di Mayotte, devastato dal ciclone Chido: "Se siamo stati in grado di ricostruire Notre Dame, saremo in grado di fare lo stesso per Mayotte". (Italia Oggi)
TERAMO. «Ero in ospedale insieme ai miei colleghi, ci è crollato il tetto addosso», così la ginecologa ripercorre nella memoria i fotogrammi di quei minuti di panico, «il reparto di maternità si è allagato, sono saltate porte e finestre». (Il Centro)
Il ciclone Chido ha attraversato l'arcipelago distruggendo quasi tutto. La conta dei morti è complicatissima: sulle isole vivono migliaia di migranti clandestini provenienti dalle vicine Comore Macron sbotta contro gli abitanti di Mayotte: “Se questa non fosse Francia, sareste in un mare di merda 10. (Dire)
A bordo dell'aereo del Presidente, una ventina di medici, infermieri, e personale della sicurezza civile, che rimarranno sul posto, oltre che quattro tonnellate di cibo e materiale medico. (la Repubblica)