Omicidio di Simonetta Cesaroni, nuove indagini disposte dal gip
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Il gip di Roma, Giulia Arcieri, ha respinto la richiesta di archiviazione dell'inchiesta sull'omicidio di Simonetta Cesaroni, avvenuto il 7 agosto 1990 in via Carlo Poma. La decisione, motivata in un documento di 55 pagine, ha disposto nuove indagini sul delitto, che da oltre tre decenni rappresenta uno dei grandi misteri della cronaca nera italiana. La sorella della vittima, Paola Cesaroni, ha espresso commozione per la decisione del giudice, affermando di sentirsi finalmente vicina allo Stato dopo 34 anni di attesa.
Secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica, nell'appartamento in cui fu uccisa Simonetta Cesaroni sarebbero stati trovati documenti riservati dei servizi segreti. Questo elemento, che ha sempre gettato un'ombra inquietante sul caso, è stato uno dei motivi principali per cui il gip ha deciso di non archiviare l'inchiesta. La presenza di tali documenti, infatti, suggerisce che l'ufficio in cui lavorava la giovane segretaria contabile della Aiag fosse protetto, forse insieme all'assassino.
Il procedimento, avviato nel marzo del 2022 dopo un esposto presentato dai familiari della vittima, mirava a verificare alcuni alibi di soggetti già coinvolti nelle indagini precedenti. La giudice Arcieri ha ritenuto necessario approfondire ulteriormente questi aspetti, ritenendo che vi siano ancora elementi da chiarire e piste da seguire. La decisione del gip rappresenta un nuovo capitolo in una vicenda che, nonostante il passare degli anni, continua a suscitare interesse e interrogativi.
L'omicidio di Simonetta Cesaroni, avvenuto in un contesto apparentemente ordinario, ha sempre sollevato dubbi e sospetti, alimentati anche dalla presenza di documenti riservati nell'appartamento di via Poma. La giovane, trovata senza vita nel suo luogo di lavoro, è diventata il simbolo di un caso irrisolto che ha segnato profondamente la cronaca italiana.