Black Mirror non fa più effetto perché la realtà ha superato la distopia

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Il percorso artistico di Black Mirror, secondo il giudizio dei giornalisti e degli spettatori più spietati, può essere rappresentato nel tempo come una retta che punta verso il basso sul piano cartesiano delle produzioni culturali. Certo, la serie ha mantenuto un pubblico affezionato e una reputazione da cult: ma dopo il successo dei primi episodi, più di dieci anni fa, i premi e le nomination si sono diradati. (Rivista Studio)

Se ne è parlato anche su altre testate

Con la settima stagione di Black Mirror lo sceneggiatore Charlie Brooker sembra abbandonare (almeno in parte) la fredda, claustrofobica estetica techno-distopica che aveva definito le ultime stagioni della serie. (Outpump)

Se c'è una cosa che Charlie Brooker ha saputo fare con la sua serie più famosa - quella Black Mirror arrivata come un fulmine a ciel sereno nelle case degli spettatori inglesi su Channel 4 nel 2011 - non è solo anticipare i tempi in modo quasi inquietante attraverso l'imponente avanzamento tecnologico. (movieplayer.it)

I fan stanno guardando e riguardando i nuovi episodi per scovare tutti i messaggi, i riferimenti e gli easter egg che l’autore si è divertito a nascondere tra una scena e l’altra. (bestmovie.it)

Ma se per qualche motivo sentite il bisogno di una dose ancora maggiore di ansia orwelliana, ci sono gli episodi della settima stagione della serie di fantascienza di Netflix Black Mirror. Ogni giorno il mondo sembra sprofondare sempre più verso la distopia (Wired)

Riflessioni su Black Mirror: Un Confronto tra Episodi Iconici (SofiaOggi.com)

Black Mirror è tornato. Black Mirror, insomma, è di nuovo Black Mirror. (Corriere del Ticino)