Dati Inail. Paolo Capone, Leader UGL: “Rafforzare sinergia tra istituzioni e parti sociali per arrestare strage sul lavoro”
“È drammatico il quadro che emerge dai dati Inail relativi ai morti sul lavoro nei primi sette mesi del 2024. Gli infortuni con esito mortale salgono a 577 (+3,2%), ben 18 in più rispetto alle denunce registrate nello stesso periodo del 2023. Preoccupa, in particolare, l’incremento di casi nel Nord-Est (da 120 a 127 denunce) e nelle Isole (da 44 a 65), mentre si riscontra una parità al Centro (113 decessi in entrambi i periodi) e cali nel Nord-Ovest (da 155 a 154) e al Sud (da 127 a 118). (Il Giornale d'Italia)
La notizia riportata su altre testate
Secondo i dati pubblicati da Eurostat nel Quadro di valutazione sociale che monitora il progresso sociale in tutta Europa il reddito disponibile reale lordo delle famiglie nel 2023 in Italia è diminuito. (JUORNO.it)
Migliorano invece gli altri parametri “sociali, dall’occupazione al rischio di povertà per chi lavora passando per la quota di Neet e dei laureati tra i giovani. (Notizie d'Abruzzo)
In Italia il reddito disponibile delle famiglie è sceso, nel 2023, rispetto all'anno precedente, e così il distacco con la media europea è cresciuto. Lo riporta il Quadro di valutazione sociale di Eurostat. (Fanpage.it)
Non fa che pavoneggiarsi la premier con i dati che arrivano dal mercato del lavoro. Giorgia Meloni però commenta solo le cifre che le fanno comodo e omette di commentare quelle che denunciano il flop delle politiche economiche del suo governo. (LA NOTIZIA)
Per quanto riguarda i redditi nell’Ue l'indice medio sale da 110,12 a 110,82 (2008 pari a 100), mentre l’Italia scende da 94,15 a 93,74. Il nostro paese, rispetto al 2008, ha fatto meglio solo della Grecia, mentre resta lontana dalla Germania (112,59 nel 2023). (quoted business)
Emerge dalle tabelle Eurostat sul “Quadro di valutazione sociale” secondo il quale migliorano invece i punteggi per l’Italia sul fronte dell’occupazione e della disoccupazione e sulla povertà di chi lavora che scende sotto il 10% per la prima volta dal 2010. (Agenpress)