Abuso di posizione dominante, confermato l’annullamento della sanzione a Intel
Con la sentenza sulla causa C-240/22 - ha confermato l’annullamento, da parte del Tribunale, della decisione della Commissione che constatava un abuso di posizione dominante da parte di Intel e che le infliggeva un’ammenda di 1,06 miliardi di euro. La decisione annullata Nel maggio 2009 la Commissione ha inflitto l’ammenda a Intel, produttore di microprocessori con sede negli Stati Uniti, perché riteneva che avesse abusato della sua posizione dominante sul mercato dei microprocessori. (NT+ Diritto)
Se ne è parlato anche su altri media
Si conclude così un confronto, andato avanti per oltre 15 anni, tra il produttore di chip statunitense e le autorità di regolamentazione dell’Ue, secondo le quali il colosso aveva cercato di ostacolare un concorrente. (CorCom)
Il caso era scoppiato dopo che, ormai 15 anni fa, era emerso che Intel offriva sconti ai produttori più importanti, come Dell, NEC, HP e Lenovo. Secondo la Commissione Euoprea, questi sconti erano atti a ostacolare la concorrenza di AMD. (Tom's Hardware Italia)
mercato dei microprocessori x86 concedendo, in particolare, sconti di fedeltà ai suoi clienti nonché a un distributore di computer fissi. (EuNews)
La cosa può sembrare strana letta oggi, visto che AMD è più forte che mai come produttore CPU, ma Intel non ha abusato della sua posizione dominante nel mercato dei chipset x86. (Multiplayer.it)
La Corte conferma che spetta al Tribunale esaminare qualsiasi argomento diretto a mettere in discussione le valutazioni della Commissione e idoneo a invalidare le conclusioni cui essa è giunta al termine di tale test. (Ipsoa)
E’ stata una lunghissima battaglia legale quella condotta da Intel contro l’Europa. Eppure, a distanza di 15 anni, il colosso dei chip ha ottenuto una vittoria significativa, riuscendo ad annullare una multa record da 1,06 miliardi di euro per violazioni antitrust. (macitynet.it)