Sull’auto europea una tempesta perfetta. Intervista a Judith Kirton-Darling, segretaria generale di IndustriAll Europe
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L’industria dell’auto europea si trova davanti a un bivio, tra transizione verde, nuovi dazi all’orizzonte e la mancanza di una politica comunitaria. È l’analisi di Judith Kirton-Darling, segretaria generale di IndustriAll Europe. L’Italia è il paese che sta pagando di più il prezzo della crisi, spiega, perché il governo non ha un piano per l’auto, c’è un solo produttore e sta soffrendo la crisi in Germania (Il Diario del Lavoro)
Ne parlano anche altre fonti
Sono stati annunciati tagli in Volkswagen, Nissan, Audi, c’è crisi nera in Stellantis, l’indotto licenzia. L’industria automotive europea sta ormai andando a pezzi ma la politica di Bruxelles non accenna a cambiare rotta. (Panorama)
I numeri, del resto, parlano molto chiaro. Il settore automotive italiano è in difficoltà e ANFIA, associazione nazionale filiera industria automobilistica, lancia l'allarme chiedendo al Governo di rivedere la decisione di tagliare dell'80% il Fondo Automotive. (HDmotori)
La produzione di veicoli è in calo da inizio 2024 e, secondo i dati diffusi da ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica), la situazione per l’automotive nostrano potrebbe peggiorare senza un intervento tempestivo del Governo. (InvestireOggi.it)
A settembre, la produzione del settore automotive ha registrato un calo del 30% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, e la tendenza negativa si estende ai primi nove mesi del 2024, con una contrazione del 19,6% rispetto al 2023. (SicurAUTO.it)
In caso contrario, infatti, la situazione potrebbe precipitare. La flessione prosegue inesorabile da inizio anno. (Virgilio)
Il tanto agognato obiettivo del milione di veicoli in un anno non si sfiorerà nemmeno, con la produzione che si attesterà sulle 500mila unità. «Sono 25mila i posti di lavoro a rischio, che potrebbero diventare 50mila». (Orticalab)