«Beccato: l’evasione si paga», ecco il nuovo spot del Mef contro «i furbetti» – Il video
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La campagna vuole sensibilizzare alla dichiarazione dei redditi e al pagamento delle tasse: «Tanto non paga lui, paghi tu» «Bella la vita di un evasore, non dichiara niente e vive sulle spalle degli altri». L’ultimo spot pubblicitario finanziato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze è una vera e propria stigmatizzazione di chi non versa le tasse dovute. Con tanto di identikit dell’evasore tipo: «Ordina una dozzina di ostriche, tagliolini al tartufo (uno bello grande) e non rinuncia mai all’aragosta. (Open)
Se ne è parlato anche su altre testate
Da oggi ancora più controlli e sempre meno evasori’, recita il claim. ‘L’evasione fiscale si paga. (Youmark)
Lavoro sommerso: la Calabria al vertice dell’economia non dichiarata (Calabria Magnifica)
Lo spot contro l'evasione diffuso dal governo va contro il profondo Dna liberale della coalizione di centrodestra, perché esalta un'attività poliziesca di repressione, rappresenta l'evasore tipo come il tronfio plutocrate capitalista che una certa sinistra vuole descrivere e va nella direzione dei regimi che, quando le cose non vanno, individuano un nemico per il popolo (il Giornale)
Poche ore fa, sulle pagine di questo giornale, il Direttore Sallusti ha sottolineato alcuni degli aspetti più caricaturali e grotteschi di uno spot contro l'evasione fiscale diffuso dal Governo. (il Giornale)
Si apre con un tizio modello-sbruffone che al ristorante ordina aragoste e champagne e dice ai vicini di tavolo: «Tanto paghi tu». E si chiude con due finanzieri che gli suonano al campanello di casa: «Beccato, l'evasione fiscale si paga. (il Giornale)
Il viceministro con delega al fisco Maurizio Leo ha le mani legate: i dati sul gettito aggiuntivo servono al più presto, visto che Lega e Forza Italia sperano in quei soldi per finanziare una serie di interventi che non hanno trovato spazio nel ddl di Bilancio per mancanza di coperture. (Il Fatto Quotidiano)