«Beccato: l’evasione si paga», ecco il nuovo spot del Mef contro «i furbetti» – Il video

La campagna vuole sensibilizzare alla dichiarazione dei redditi e al pagamento delle tasse: «Tanto non paga lui, paghi tu» «Bella la vita di un evasore, non dichiara niente e vive sulle spalle degli altri». L’ultimo spot pubblicitario finanziato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze è una vera e propria stigmatizzazione di chi non versa le tasse dovute. Con tanto di identikit dell’evasore tipo: «Ordina una dozzina di ostriche, tagliolini al tartufo (uno bello grande) e non rinuncia mai all’aragosta. (Open)

Se ne è parlato anche su altre testate

La rivoluzione non è un pranzo di gala, e neanche la lotta all’evasione. Per spingere sulle adesioni al concordato preventivo – da cui si aspetta dai 2,5 ai 4 miliardi da destinare in manovra al taglio Irpef o all’estensione della flat tax – il Mef ha lanciato una campagna pubblicitaria (anche social) che, da un lato, incentiva a sposare la causa e, dall’altro, disincentiva i furbetti. (Milano Finanza)

“Da oggi la bella vita è finita, l’evasione si paga”. Così recita un video realizzato dal ministero delle Finanze che inaugura la nuova campagna di comunicazione contro l’evasione fiscale. (Il Sole 24 ORE)

All'improvviso una voce fuori campo interviene a mortificare l'atmosfera del locale. La cornice è quella di un ristorante di livello. (il Giornale)

"Da oggi la bella vita è finita. L'evasione si paga": lo spot del governo sull'aumento dei controlli contro gli evasori

Lo spot contro l'evasione diffuso dal governo va contro il profondo Dna liberale della coalizione di centrodestra, perché esalta un'attività poliziesca di repressione, rappresenta l'evasore tipo come il tronfio plutocrate capitalista che una certa sinistra vuole descrivere e va nella direzione dei regimi che, quando le cose non vanno, individuano un nemico per il popolo (il Giornale)

Lavoro sommerso: la Calabria al vertice dell’economia non dichiarata (Calabria Magnifica)

Nello spot si vede una persona ben vestita sedersi al ristorante e ordinare le portate più costose: ostriche, tagliolini al tartufo, due aragoste e lo champagne più caro. "Tanto non paga lui, paghi tu", recita la voce fuori campo, che poi aggiunge: "Ma da oggi la bella vita è finita. (la Repubblica)