Il regionalismo italiano è solidale. Lo chiarisce la Corte costituzionale
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I giudici costituzionali hanno smontato la legge Calderoli. Il suo testo rimane formalmente in vigore, ma monco delle sue parti essenziali, senza le quali non può operare, né essere in alcun modo applicato. La parola torna pertanto al Parlamento che per assicurarne la «funzionalità» è ora tenuto a metter mano alla normativa, «nel rispetto dei principi costituzionali» e garantendo i diritti. Principi e diritti che la legge Calderoli aveva gravemente violato. (il manifesto)
Se ne è parlato anche su altri media
Professor Esposito, il lavoro svolto è lontano dal principio di solidarietà? «Assolutamente no. Mario Esposito, avvocato e docente di Diritto costituzionale all’Università del Salento e alla Luiss, fa parte del Clep, il comitato Cassese chiamato a darle attuazione. (Corriere della Sera)
«Sarebbe sbagliato buttare il bambino con l’acqua sporca», avverte il vicepresidente del consiglio regionale Emilio Del Bono, presidente del Pd lombardo, dopo la sentenza con cui la Corte costituzionale ha dichiarato parzialmente illegittima la legge Calderoli sull… No del Pd all’autonomia voluta dalla Lega. (La Repubblica)
Confesso: conoscendo da che parte pende la maggioranza dei giudici della Corte costituzionale, sull’autonomia differenziata temevo il peggio. Invece, il verdetto della Consulta ha di fatto tenuto in piedi la riforma Calderoli, affossando il referendum che puntava ad abolirla. (La Verità)
Una previsione che scatena le proteste dei promotori che del referendum avevano fatto la loro battaglia: «È questo governo che si deve fermare e abrogare la legge Calderoli, noi andremo avanti», avverte la segretaria dem Elly Schlein, mentre il segretario di +Europa, Riccardo Magi, invoca «rispetto per l’autonomia dei giudici». (Corriere della Sera)
Protesta la segretaria dem Elly Schlein: non possono decidere loro co… Non si placa la polemica dopo il pronunciamento della Consulta con i due ministri che tornano alla carica paventando il superamento della consultazione popolare per mancanza dei presupposti. (la Repubblica)
Poiché entrambi cantano vittoria per la sentenza della Corte costituzionale sull’autonomia differenziata, gli uni festeggiando che sia stato respinto il ricorso per la sua totale abrogazione in quanto incostituzionale, gli altri apprezzando invece la bocciatura di sette norme-cardine poiché incostituzionali, più la richiesta al Parlamento di correggerne altre, entrambi i contendenti potrebbero ora dichiararsi soddisfatti e abbassare le pistole, come si faceva un tempo nei duelli. (Corriere della Sera)