Ucraina, gli errori e i sentieri
«Schuld» vuol dire sia «debito» che «colpa». Anche chi non sa il tedesco l’ha dovuto imparare, a causa delle vicissitudini economiche della Ue a lungo segnate dal rigore di Berlino. Ma è in una vicenda geopolitica che i due significati sembrano confondersi del tutto: la guerra scatenata da Putin ormai più di mille giorni fa. Le colpe europee, e segnatamente tedesche, verso l’Ucraina coincidono con un debito morale il cui saldo potrebbe dare alla nostra Unione un senso politico finora mai avuto, se solo trovassimo la risolutezza per farvi fronte. (Corriere della Sera)
Su altre testate
Uscendo dal Consiglio europeo di Bruxelles, con in tasca la garanzia di 18 miliardi di prestiti garantiti dall’Ue, Volodymyr Zelensky torna sulle posizioni di un Paese in guerra, che non intende concedere territorio a chi lo ha invaso. (Il Fatto Quotidiano)
"Penso che Putin sia pazzo, ama uccidere, è molto pericoloso per tutti. Vorrei che Trump ci aiutasse a porre fine a questa guerra, sono solo contrario alle parole di cessate il fuoco." Così il Presidente Ucraino, Volodymyr Zelensky, in conferenza stampa al consiglio europeo. (Il Sole 24 ORE)
Courtesy: EBS Zelensky: Putin è pazzo e lui lo sa, gli piace uccidere, è pericoloso per tutti 20 dicembre 2024 (Il Sole 24 ORE)
Quando non si sa da che parte iniziare, «negoziato» è parola buona per i titoli e per i dibattiti. Oltre che per misurare la reazione della controparte. Ma è anche un pretesto per mettere le mani avanti, accusare il nemico di non voler dialogare, e continuare a farsi la guerra. (Avvenire)
Nelle ultime ore, hanno fatto il giro del mondo le recenti dichiarazioni per Le Parisien del presidente ucraino Volodymyr Zelensky sullo stato attuale della guerra in Ucraina. Zelensky ha ammesso che in questo momento le forze armate ucraine non hanno la possibilità materiale di liberare la penisola della Crimea, occupata dal 2014, e il Donbas. (Valigia Blu)
«Per me è molto importante raddoppiare, aumentare il più possibile la nostra produzione militare interna, che aiuta davvero e che funziona, abbiamo visto il risultato sul campo di battaglia. È importante anche aiutare urgentemente i bambini ucraini, rendere più sicura la situazione nella nostra rete scolastica». (ilgazzettino.it)