Blog | La popolazione mondiale arriverà a 10,3 miliardi nel 2080. L'Onu rivede le stime - Info Data

Le Nazioni Unite hanno dichiarato che la popolazione mondiale raggiungerà il picco massimo a metà degli anni 2080, con circa 10,3 miliardi di persone, per poi scendere leggermente a un livello molto più basso di quanto previsto un decennio fa. L’attuale popolazione di 8,2 miliardi di persone salirà fino a quel massimo nei prossimi 60 anni, per poi scendere a 10,2 miliardi entro la fine del secolo, si legge in un rapporto intitolato “World Population Prospects 2024″ che trovate qui. (Il Sole 24 ORE)

Ne parlano anche altre fonti

La popolazione della Terra raggiungerà il picco a metà degli anni ’80, con circa 10,3 miliardi di persone, per poi scendere leggermente ad un livello molto più basso di quanto previsto un decennio fa, secondo le Nazioni Unite (Scenari Economici)

L'11 luglio, ora locale, il Dipartimento degli Affari economici e sociali delle Nazioni Unite (DESA) ha reso pubblico il rapporto "Prospettive della popolazione mondiale 2024: sintesi dei risultati". Il rapporto prevede che la popolazione mondiale raggiungerà un picco di circa 10,3 miliardi di individui negli anni '80 di questo secolo, poi diminuirà lentamente, scendendo a 10,2 miliardi prima della fine del secolo. (Radio Cina Internazionale)

È quanto evidenzia il rapporto biennale World Population Prospects delle Nazioni Unite, secondo cui la popolazione mondiale dovrebbe raggiungere il livello massimo di circa 10,3 miliardi a metà degli anni ’80, rispetto agli attuali 8,2 miliardi. (Wall Street Italia)

Popolazione, Onu: “10,3 miliardi di persone entro metà 2080”

Del resto, se dal piano della mitologia ci spostiamo a quello delle rilevazioni statistiche, ecco che la sorte di Titone risulta molto simile a quella che attende l’umanità nei prossimi decenni. Troppo felice per preoccuparsi di essere scrupoloso, il principe Titone chiese in dono l’immortalità, dimenticandosi di menzionare il dettaglio dell’eterna giovinezza. (Avvenire)

Un mondo sempre più vecchio, in cui si vivrà più a lungo ma in cui, già dalla metà degli anni ’30, le persone con più di 80 anni supereranno i bambini con meno di 1 anno, raggiungendo quota 265 milioni. (Avvenire)

“Se non affrontato con urgenza il divario rischia di trasformarsi in una frattura che farà crollare le fondamenta economiche e sociali dell’Italia, ampliando ulteriormente le disuguaglianze”, è netto il commento di Raffaele Rio, presidente di Demoskopika, sul gap economico e sociale tra Nord e Sud Italia. (Sbircia la Notizia Magazine)