Corteo per Ramy a Milano: "Vittima di un omicidio razziale"

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Fanpage.it INTERNO

A cura di Redazione Milano 1 Un nuovo corteo è in corso a Milano per Ramy Elgalm, il 19enne morto a seguito di un inseguimento con i carabinieri. La manifestazione è stata indetta del Coordinamento antirazzista e vede come protagonisti moltissimi cittadini di seconda generazione, sopratutto ragazze e ragazzi. Il serpentone, partito da Piazza San Babila, è aperto da uno striscione giallo con scritto in italiano e in arabo "Giustizia e verità per Ramy e Fares", e terminerà in piazza Duca d'Aosta, passando per corso Monforte e Buenos Aires (Fanpage.it)

Ne parlano anche altre fonti

Non nel suo nome. I familiari del giovane chiedono che "la sua figura non venga strumentalizzata per fini che non hanno nulla a che fare con la nostra richiesta di verità e giustizia per cui abbiamo riposto massima fiducia nella magistratura e nelle forze dell'ordine". (MilanoToday.it)

Un appello ribadito anche ieri sera dai circa 500 partecipanti alla manifestazione organizzata dal Coordinamento antirazzista italiano in memoria del diciannovenne egiziano Ramy Elgaml, morto il 24 novembre nello schianto del TMax guidato dal ventiduenne tunisino Fares Bouzidi dopo un lungo inseguimento dei carabinieri iniziato con un alt ignorato in zona corso Como. (IL GIORNO)

La dinamica dell’inseguimento e le parole a commento dei carabinieri contenute in un video acquisito dai magistrati e diffuso dai mass media, hanno suscitato un’ondata di indignazione nel paese. (Contropiano)

Alle «Tra bombe carta, fumogeni e aggressioni, ieri sera a Roma abbiamo assistito all'ennesimo, ignobile episodio di disordine e caos ad opera dei soliti facinorosi scesi in piazza non per manifestare per una causa, bensì per puro spirito vendicativo. (Secolo d'Italia)

Dopo i disordini e gli scontri tra manifestanti e polizia al presidio per Ramy Elgaml di ieri a Roma, che ha visto il ferimento di otto agenti, arriva via social la condanna della premier Giorgia Meloni. (Adnkronos)

Non si può utilizzare una tragedia per legittimare la violenza. Tra bombe carta, fumogeni e aggressioni, ieri sera a Roma abbiamo assistito all'ennesimo, ignobile episodio di disordine e caos ad opera dei soliti facinorosi scesi in piazza non per manifestare per una causa, bensì per puro spirito vendicativo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)