Rendimenti francesi sopra quelli greci, ha senso quanto sta accadendo sui mercati?
Tanto tuonò che piovve. A Parigi è stato evocato l'”effetto Grecia” sul mercato sovrano con la possibile crisi di governo. Ed è accaduto proprio nelle scorse ore che i rendimenti francesi abbiano superato quelli dei bond ellenici. Sul tratto a 5 anni, il confronto è impietoso: 2,58% contro 2,40%. Agli inizi di giugno, prima delle elezioni europee, i rendimenti di Atene risultavano ancora superiori di ben 30 punti base o 0,30%. (InvestireOggi.it)
La notizia riportata su altri media
«Voteremo la mozione di censura con il Nuovo fronte popolare (Nfp)». Non poteva essere più chiaro Jean-Philippe Tanguy, deputato star del Rassemblement national (Rn) e braccio destro di Marine Le Pen, che ieri in conferenza stampa ha ribadito che questa volta il partito sovranista andrà fino in fondo: senza correzioni dell’ultimo minuto, voterà la sfiducia al primo ministro Michel Barnier assieme alla coalizione delle sinistre. (Liberoquotidiano.it)
La minaccia di una mozione di sfiducia sulla legge di bilancio fa tremare il governo di Michel Barnier e agita i mercati: il rendimento delle obbligazioni francesi a 10 anni (Oat) ha superato quello della Grecia, il Paese più indebitato d’Europa. (La Stampa)
Quest'anno i mercati francesi hanno registrato una rara sottoperformance rispetto ai loro omologhi globali a causa delle turbolenze politiche. Il rischio di un crollo del governo è destinato ad aggiungere ulteriori sfide all'economia dell'eurozona e quindi a mettere sotto pressione l'euro Di Tina Teng (Euronews Italiano)
Lo spread tra i titoli di Stato decennali francesi e gli analoghi Bund tedeschi, in salita da 8 giorni consecutivi, mercoledì 27 novembre si è allargato fino a 90 punti, evidenziando il livello più alto dalla crisi del debito sovrano nel 2012, con un rendimento ormai pari a quello dei titoli di pari durata della Grecia. (quoted business)
Il governo Barnier sarà ancora in carica per quella data? La risposta è nelle mani dell’estrema destra: il Rassemblement National sta valutando l’opportunità di votare la “censura” del Nuovo Fronte Popolare quando il governo Barnier farà ricorso all’arma del 49.3, cioè la fiducia rovesciata, per far passare senza voto la finanziaria 2025, che prevede 60 miliardi tra tagli e aumento di tasse per far fronte al deficit che supera il 6%. (il manifesto)
Per la prima volta il Rassemblement national , la formazione di destra radicale, potrebbe convergere verso la mozione preannunciata dai partiti di sinistra, che rischiano però una spaccatura. Sull’orlo di una crisi. (Il Sole 24 ORE)