Alex Marangon, il pestaggio durato un minuto: “Dopo il colpo in testa è morto in 20 secondi”. Il legale: “C’erano 20 persone, chi sa parli”

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Morti sul lavoro

Alex Marangon non è caduto nel fiume Piave, ma morto per “cause violente e non accidentali”. Le parole del procuratore di Treviso spazzano tutte le ipotesi che si sono susseguite in questi giorni. Colpito alla testa con un oggetto contundente, con un occhio tumefatto, lividi al torace e una grave emorragia interna, secondo le ultimissime ricostruzioni, il 25enne barman di Marcon (Venezia) trovato morto lunedì primo luglio sul greto del fiume Piave dopo l’allontanamento volontario nel corso di un rituale amazzonico nei pressi dell’abbazia di Vidor, in provincia di Treviso, è stato picchiato a sangue tra le 2 e le 6 del mattino di domenica 30 giugno. (Il Fatto Quotidiano)

Se ne è parlato anche su altri media

Venezia – Alex Marangon, il 26enne di Marcon (Venezia) trovato cadavere sul greto del Piave, sarebbe morto per “cause violente e non accidentali”. A stabilirlo, quattro giorni dopo il ritrovamento del corpo a quattro chilometri dal punto dove il giovane barista era stato visto vivo l’ultima volta, gli inquirenti procedono per omicidio volontario (e non più per morte come conseguenza di altro reato). (Il Giornale Popolare)

In parole povere il barista 25enne di Marcon, scomparso durante un raduno sciamanico all’abbazia Santa Bona di Vidor la notte tra il 29 e il 30 giugno e ritrovato cadavere in un isolotto del Piave a Crocetta del Montello nella tarda mattinata del 2 luglio, dopo due giorni e mezzo di ricerche, è stato ammazzato. (ilmessaggero.it)

Le conferme arrivano dall'autopsia. Da accertare se questo è accaduto in modo accidentale o se sia stato gettato volontariamente per disfarsi del corpo. (Today.it)

L'abbazia sul Piave, gli allucinogeni, l'omertà: “Alex è stato pestato a morte da più persone”

Andrea “Zu” Zuin e Tatiana Marchetto, gli organizzatori della serata di musica medicina durante la quale Alex Maragon è scomparso, per poi essere trovato senza vita sul greto del Piave, parlano dalla stessa navata della piccola cappella dell’abbazia di Vidor dove è avvenuto «il rituale». (La Tribuna di Treviso)

– Alex aveva paura. Non era il suo primo rituale sciamanico, ma questa volta – la terza – aveva confidato a un amico di avere dei timori a partecipare al festino organizzato all’Abbazia di Santa Bona a Vidor, nel Trevigiano. (il Resto del Carlino)

È una giornata bollente nel profondo Veneto. La corrente che ti prende e ti porta via. (La Stampa)