Identità e stabilità, Meloni non si piega alla sinistra e ai giudici politicizzati
Il discorso conclusivo di Giorgia Meloni ad Atreju 2024 segna un momento di forte riaffermazione politica, caratterizzato dalla rivendicazione del lavoro svolto dal suo governo e da incisive stoccate alla sinistra, alla criminalità organizzata e al rapporto con una parte della magistratura. La leader di Fratelli d’Italia, davanti a una platea entusiasta, ha puntato sull’orgoglio della sua maggioranza, rivendicando compattezza e visione politica come elementi di “discontinuità storica” rispetto ai governi precedenti. (Nicola Porro)
La notizia riportata su altri giornali
"Grazie per questo entusiasmo contagioso, ne abbiamo bisogno, quanto siete belli, quanta forza ci date", dice orgogliosa ricordando che "non sono io il nemico, io sono una persona perbene". Forte degli elogi di Donald Trump e delle lodi di testate come Politico. (Liberoquotidiano.it)
Nel mirino entrano leader presenti, passati e (forse) futuri del centrosinistra. Il primo pensiero - senza citarla - va alla segretaria del Partito democratico Elly Schlein e alla sua difficoltà di fare di conto. (il Giornale)
Giorgia Meloni si definisce attraverso i suoi nemici. È come il movimento di un’onda, che cresce fino al punto di rompersi, quando la voce sale, e grida tutto il suo … (La Stampa)
Sono due anni che Giorgia Meloni si impone di essere capa di governo ma soprattutto statista. Poi come ogni anno arriva Atreju e la sua inguaribile fobia di perdere presa sulla sua famiglia di Fratelli d’Italia butta via tutto il lavoro fatto (left)
Un’ora di comizio davanti alla «sua» Atreju, sessanta minuti in cui Giorgia Meloni - presidente del Consiglio e leader di Fratelli d’Italia - prima si difende e poi attacca. (Tiscali Notizie)
L'intervento di chiusura della premier in chiusura di Atreju, kermesse di FdI (LAPRESSE)