Il risiko del Medio Oriente premia Turchia e Israele, scacco a Iran e Russia

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Avvenire ESTERI

REUTERS Il crollo repentino e inaspettato (almeno visto a distanza) del regime siriano è destinato ad alterare gli equilibri regionali (anche se forse non immediatamente) e a influenzare pure attori che hanno collocazioni e mire più lontane. Per capire come potrebbe cambiare il Medio Oriente, bisognerebbe farsi alcune domande che sono comunque senza chiara risposta. Prevedeva Recep Tayyip Erdogan di poter costringere in pochi giorni alla fuga ignominiosa Bashar al-Assad quando ha dato il via libera all’avanzata di Hayat Tahrir al-Sham (Hts), la composita armata, pur efficiente e ben equipaggiata, che ha percorso il Paese da Nord a Sud raccogliendo di fatto la resa dell’intero apparato militare? Oppure, sperava solo qualche guadagno territoriale in un momento di debolezza dell’asse sciita-russo che puntellava da oltre 13 anni il governo alawita di Damasco sotto pressione della maggioranza sunnita? Nonostante la brutalità della dittatura (l’apertura delle carceri sta mostrando le atrocità compiute sugli oppositori), capace di usare armi chimiche contro la sua stessa gente, non erano in molti a volerne la caduta. (Avvenire)

Ne parlano anche altri media

Il crollo della Siria baathista: vincitori e sconfitti. Gabellini intervista Gaiani La travolgente offensiva è stata condotta dal gruppo jihadista Hayat Tahrir al-Sham, storicamente collegato alla Turchia, ed è stata anticipata da una serie di raid aerei israeliani che hanno bersagliato depositi di armi, strutture militari e canali di comunicazione in svariate aree della Siria. (Analisi Difesa)

Il peso della Turchia nella sconfitta di Assad in Siria. Il ruolo di Israele e Stati Uniti. Ma le prospettive in Siria con i nuovi potenti non sono tanto rassicuranti. Ecco cosa serve per stabilizzare davvero il Medioriente. (Start Magazine)

Oltre il muro di cemento, svetta la bandiera della nuova Siria, verde bianca e nera. Le poche guardie armate controllano distratte i documenti, mentre in lontananza si sentono gli spari di festa dei “rivoluzionari”. (la Repubblica)

Alla domanda se la Russia consegnerà Assad al processo, Ryabkov ha risposto: "La Russia non è parte della convenzione che ha istituito la Corte penale internazionale". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

L’analista ha confermato che la dichiarazione diffusa oggi dal ministero degli Affari Esteri di Riad sulla situazione in Siria, in cui si sottolinea il sostegno al popolo siriano nel superare le tragedie degli ultimi anni e nel ripristinare la sicurezza e la stabilità, è arrivata ad in un momento cruciale “che riflette una chiara tendenza a sostenere il popolo siriano per emergere dalle ripercussioni delle guerre e della distruzione”. (Notizie Geopolitiche)

Fermo immagine di uno dei video shock provenienti da varie città siriane che mostrano esecuzioni sommarie condotte da non meglio precisati uomini armati contro presunti autori di massacri di civili compiuti per conto del deposto regime di Bashar al Assad, 10 dicembre 2024. (Il Sole 24 ORE)