Gaetano Pesce e l'installazione della discordia a Napoli
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L'opera "Tu si 'na cosa grande", installata in piazza Municipio a Napoli, ha suscitato un acceso dibattito tra artisti e critici d'arte. Gaetano Pesce, noto designer radicale e scultore, ha creato una rivisitazione alta dodici metri dell'abito di Pulcinella, con due cuori rossi trafitti da una freccia. Tuttavia, l'installazione, curata da Silvana Annicchiarico e parte del programma Napoli Contemporanea di Vincenzo Trion, è stata oggetto di polemiche per la sua divergenza rispetto al bozzetto originale.
Il progetto iniziale prevedeva una tunica immacolata di Pulcinella, decapitata della maschera, che guarda un unico cuore trafitto. La versione finale, invece, ha subito modifiche che non sono passate inosservate, soprattutto agli occhi degli artisti, i quali, pur avendo remore a rendere pubbliche le proprie impressioni, hanno notato le differenze. Vittorio Sgarbi, critico d'arte, ha espresso la sua opinione in un'intervista a Radio Goal, affermando che l'opera di Pesce si contrappone a un'opera vecchia e finta, ricostruita da un prototipo che è al museo Madre.
L'arte, secondo Sgarbi, deve essere aliena da ogni preoccupazione di dover piacere o meno agli altri e alla critica. L'artista, infatti, crea innanzitutto per sé stesso, obbedendo alla propria ispirazione senza mettere museruole alla fata creatrice. Nicolas Ballario, invece, ha sottolineato come l'arte contemporanea sia bella proprio perché priva di un vero senso, lasciando spazio a interpretazioni personali e soggettive.
L'installazione di Gaetano Pesce a Napoli rappresenta un esempio di come l'arte possa suscitare dibattiti e riflessioni, mettendo in luce le diverse visioni e sensibilità degli artisti e dei critici.