La capriola del giudice: "Egitto paese non sicuro". È lo stesso del caso Cutro
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«L'Egitto? Bellissimo in vacanza, ma non ci vivrei». Il presidente della sezione Protezione internazionale del tribunale di Catania, Massimo Escher, non convalida il trattenimento disposto dal questore di Ragusa di un richiedente asilo egiziano arrivato a Pozzallo. Secondo Escher la lista di Paesi «sicuri» del governo col decreto 158/2024, «non esime il giudice dall'obbligo di verifica della compatibilità con il diritto Ue, in Egitto ci sono gravi violazioni dei diritti umani». (il Giornale)
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La situazione socio-politica, benché non si ravvisino situazioni di violenza indiscriminata derivante da conflitto armato, risulta gravemente deteriorata. Si è registrato un incremento delle proteste, scatenate dalla crisi politica, sociale ed economica che il Paese attraversa». (il Giornale)
Le polemiche sulla decisione del tribunale di Catania (Livesicilia.it)
Il primo viaggio, lo ricordiamo, andò malissimo: il 16 ottobre scorso approdarono nell’hotspot di Shengjin 10 bengalesi e 6 egiziani. La nave Libra della Marina militare ha imbarcato ieri un altro gruppo di migranti a sud di Lampedusa e punta di nuovo verso l’Albania. (Corriere della Sera)
“Mi auguro che non accada” il ripetersi di decisioni come quella del Tribunale di Roma che non ha convalidato il trattenimento dei migranti all’interno del Cpr in Albania. Con queste parole il 21 ottobre il guardasigilli Carlo Nordio spiegava la ratio con cui il governo ha varato un decreto legge per inserire l’elenco dei Paesi sicuri non più in un decreto interministeriale ma in una norma primaria, che “il giudice non può disapplicare: se la ritiene incostituzionale può fare ricorso alla Consulta”. (LA NOTIZIA)