Iwao Hakamada è stato assolto dopo 56 anni nel braccio della morte

ANSA In Giappone, il tribunale ha deciso oggi dopo 56 anni l'assoluzione di Iwao Hakamada, l'ex pugile professionista di 88 anni condannato a morte con l'accusa di quadruplice omicidio. Si conclude così uno dei casi giudiziari più controversi, in uno dei grandi Paesi industrializzati che pure applica, come negli Stati Uniti, la pena di morte. Dal 1968, quando a 32 anni venne accusato di avere ucciso un'intera famiglia, Iwao ha vissuto gran parte della condanna nel braccio della morte in attesa dell'impiccagione. (Avvenire)

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A più di mezzo secolo dalla sua incriminazione con l'accusa di quadruplice omicidio, l'ex pugile professionista Iwao Hakamada, oggi 88enne, è stato assolto in uno dei casi giudiziari più controversi della storia giapponese. (ilmessaggero.it)

Roma, 26 set. - Iwao Hakamada ha 88 anni, 46 dei quali li ha trascorsi nel braccio della morte di una prigione giapponese, rischiando di essere portato ogni giorno, senza preavviso, nella sala delle impiccagioni. (Il Sole 24 ORE)

Un paio di pantaloni sporchi di sangue in una vasca di miso e una confessione forzata contribuirono a mandare l'ex pugile Iwao Hakamada nel braccio della morte negli anni '60. Ora, quasi cinquant'anni dopo, il condannato a morte più longevo del mondo è stato dichiarato innocente. (Corriere della Sera)

Cavallerizzo, piccolo paese che muore, luogo periferico e marginale, è in realtà il mondo. Cavallerizzo è il simbolo dell’instabilità di un’intera regione e di tutto un Paese, di una terra segnata dalla precarietà, dai continui abbandoni e dagli interventi emergenziali e mai risolutivi. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Quando di anni, però, ne ha ormai 88. Quando è stato condannato a morte, aveva 32 anni. (La Stampa)

Un verdetto più unico che raro arriva dalla Corte di Shizuoka, in Giappone, che ha assolto dalle accuse di aver commesso quattro omicidi nel 1966 Iwao Hakamada, un ex pugile di 88 anni condannato a morte che ha trascorso ben 56 anni in attesa che arrivasse il giorno del giudizio. (il Giornale)