Stati Uniti. I quattro fattori decisivi per capire il successo di Trump
Sono almeno quattro i fattori che ci aiutano a capire il successo di Trump alle elezioni americane. Il primo ha natura economica ed è l’onda lunga dell’effetto della combinazione di progresso tecnologico e globalizzazione. Con la globalizzazione i mercati del lavoro e del prodotto sono diventati da locali globali, mentre il progresso tecnologico, che ha accelerato il passo con l’intelligenza artificiale, ha aumentato le distanze tra i lavoratori ad alta e a bassa qualifica. (Avvenire)
Ne parlano anche altri media
«L’Europa deve integrarsi di più, avere una politica industriale basata sull’innovazione, sulla capacità delle imprese di essere competitive, un mercato unico dei capitali, un prezzo unico dell’energia. (Corriere della Sera)
Dopo la vittoria di Trump nelle elezioni presidenziali Usa, aumenta la preoccupazione tra le principali case automobilistiche giapponesi, già impegnate in una revisione dei propri impianti a causa dei possibili cambiamenti delle politiche economiche di Washington. (Il Messaggero - Motori)
La decisione di Tesla di mettere in pausa lo sviluppo del sito messicano è strettamente legata alle posizioni di Trump sui dazi per le auto importate. (Tom's Hardware Italia)
Ne parla, a Today.it, Lucio Miranda, presidente di ExportUsa, una società leader nella consulenza alle imprese che guida le imprese italiane che vogliono esportare negli Stati Uniti. Un impegno elettorale che ha messo in allarme mezzo pianeta, ma che appare davvero difficile da mantenere. (Today.it)
‘‘Per me la parola più bella nel dizionario è dazio’’. Trump ha vinto nettamente per tanti motivi, tra questi c’è sicuramente la capacità di andare dritto al cuore (e alla pancia) dell’elettore con parole eccessive, dissacranti, al limite quasi della denuncia. (L'HuffPost)
Cosa succederà dopo la vittoria di Donald Trump, pronto a rilanciare i dazi che segnarono la sua prima presidenza, è una domanda che agita il sistema produttivo regionale dopo la notte del voto in Usa. (Corriere della Sera)