Renzi: “Campo largo? In Liguria è rottura definitiva”. E attacca il Movimento 5 stelle

“A Genova c’è stato un chiaro segnale di generosità da parte nostra per trovare un punto di intesa, questo segnale è stato equivocato dal Movimento 5 stelle che ha detto che avrebbe scelto i nostri candidati. I faccio tutti gli sforzi per fare un centrosinistra vincente ma non arriveremo mai a questo”. Lo ha dichiarato Matteo Renzi a margine dell’assemblea nazionale di Italia Viva in corso a Roma. “Non rinunceremo mai alla dignità, per Conte è difficile da capire perché per lui la poltrona vale più di tutto. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altri giornali

«Tra Bucci e Orlando vinca il migliore. Il leader di Italia Viva lo certifica arrivando all’assemblea di partito a Roma, la prima dopo la fine del Terzo Polo. (ilmessaggero.it)

L'attacco a Giorgia Meloni e agli "sfascisti" Alle prossime Regionali in Liguria non ci sarà Italia Viva di Matteo Renzi. Lo ha annunciato il leader del partito che ha sancito di fatti la rottura definitiva con il campo largo e non ha lesinato attacchi a Giuseppe Conte. (Virgilio Notizie)

Non è servita, la lunga notte di trattative al tavolo del campo largo (fu) larghissimo in Liguria. Dopo gli strappi in serie della settimana sulla scena nazionale, prima quello tra Pd e M5s sul voto in Parlamento sulla Rai, poi (di riflesso) quello che più o meno a sorpresa ha portato al passo di lato di Italia Viva dalla coalizione, il caso non è rientrato. (La Repubblica)

Renziani, l’ira dopo lo strappo: "Politica fatta di veti e ripicche. L’unione è stata un’illusione"

Così Matteo Renzi a margine dell'assemblea di Italia viva a Roma. Questo segnale di disponibilità è stato equivocato, perché alla fine i 5 Stelle, per fare l’accordo, hanno detto che avrebbero scelto loro i nostri candidati. (la Repubblica)

Questa volta a farla da protagonista è la Liguria, prima regione al voto del trittico autunnale (con Umbria ed Emilia- Romagna) e sulla quale dopo un lungo peregrinare il centrosinistra aveva trovato l’intesa sul nome dell’ex ministro della Giustizia dem Andrea Orlando, sostenuto da Pd, M5S, Avs, Azione e Iv. (Il Dubbio)

Quanto peserà questo strappo, si saprà la sera del 28 ottobre, quando i liguri avranno scelto a chi affidare il governo della Regione per i prossimi cinque anni. (LA NAZIONE)