Il Boccia-gate è ancora al centro delle polemiche e della ribalta mediatica

Il Boccia-gate è ancora al centro delle polemiche e della ribalta mediatica
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Primaonline INTERNO

Da quando, il 26 agosto, Maria Rosaria Boccia ha ringraziato pubblicamente l’allora ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano per averle conferito l’incarico di consigliera per i grandi eventi del Ministero, il caso Boccia è al centro delle polemiche e della ribalta mediatica. L’imprenditrice di Pompei, nell’ultimo mese, ha infatti ottenuto sulle radio e tv italiane 1.698 citazioni che, sommate alle 2.014 di Sangiuliano, danno una media di una menzione ogni 12 minuti. (Primaonline)

La notizia riportata su altri giornali

Il fronte delle accuse contro Maria Rosaria Boccia Il reato contestato a Maria Rosaria Boccia rientra nell'articolo 338 del Codice Penale, lo stesso che ha fatto da cornice alla Trattativa Stato-Mafia. (QuiFinanza)

ROMA — Una foto di Sangiuliano incinto apparso su un anonimo profilo social "Politica e amori" il 14 agosto. Leggi tutta la notizia (Virgilio)

L’imprenditrice è accusata di violenza e minaccia a corpo politico e lesioni aggravate, dopo la denuncia presentata da Sangiuliano. I pm avrebbero deciso di attendere ancora prima della convocazione per l'interrogatorio: vogliono prima verificare il contenuto dei device trovati in un armadio della casa della donna a Pompei. (Sky Tg24 )

Le chiamate alla moglie, le foto fake, i segreti e le minacce di Boccia a Sangiuliano

Il «caso Boccia» è il nuovo tormentone delle televisioni italiane. Il picco è stato raggiunto venerdì 6 settembre, giorno delle dimissioni di Sangiuliano, in cui l’ex ministro ha ottenuto 336 citazioni contro le 330 di Boccia. (La Sentinella del Canavese)

Tra telefonini di vecchia e nuova generazione, tablet, pc, pen drive, schede di memoria e gli occhiali con le microcamere usati per le riprese non autorizzate a Montecitorio ha consegnato un archivio digitale di portata non comune. (Corriere Roma)

E dall’altro la caccia a «mail, fotografie o filmati relativi a documenti riservati di natura ministeriale» o ancora alle «foto oggetto di manipolazione che la ritraevano all’interno del ministero». Basta leggere gli atti che hanno portato i carabinieri … (Repubblica Roma)