Allerta rossa in Emilia, fiumi sorvegliati. I residenti bolognesi : "Abbiamo sempre paura"

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La Repubblica INTERNO

Bologna deve vedersela ancora una volta con l'allerta rossa. Chi vive vicino al Reno, ai piani bassi, è stato fatto evacuare mentre anche i livelli dei torrenti vicini aumenta. «Stanotte ho dormito poco» dice una signora che monitora con ansia la situazione. (La Repubblica)

Su altri giornali

– In Emilia-Romagna la prima ondata di maltempo, che ha interessato la scorsa notte e la prima mattina i rilievi del bolognese e della Romagna, è passata e la situazione dei fiumi è attualmente sotto controllo, ma l’allerta per le prossime ore resta massima di fronte al sopraggiungere di nuovi temporali. (Agenzia askanews)

Dalle 12 di venerdì 14 alla mezzanotte di domenica 16 marzo, il sorvegliato speciale resta il fiume Reno (e il torrente Idice) con l‘estensione dell’allerta rossa per le zone al confine con le province di Bologna e Ravenna, vale a dire i territori comunali di Cento, Terre del Reno, Poggio Renatico e Argenta. (Estense.com)

– Oggi tutti a scuola, l’hanno deciso ieri pomeriggio il sindaco Matteo Lepore e il Comune (a differenza di tanti comuni del Ravennate) nonostante l’intesa ondata di maltempo che ha ha lambito Bologna e colpito ancora una volta la Romagna. (il Resto del Carlino)

TRENTO. Dieci vigili del fuoco volontari trentini sono partiti nella notte, all'1:15, diretti a Bologna, dove il maltempo è tornato a destare preoccupazione. Il contingente, pronto a intervenire in caso di necessità, proviene dai corpi di Avio, Cavedine e Lavarone (unioni distrettuali Vallagarina e Trento) e comprende anche cinque vigili del fuoco del corpo permanente di Trento. (l'Adige)

Nonostante il fiume sia all’interno dell’alveo, il Comune di Faenza avverte che è importante MANTENERSI DISTANTI dai fiumi poiché la grande massa d’acqua esercita uno stress considerevole sugli argini. (ravennanotizie.it)

La sindaca di Solarolo, Maria Diletta Beltrani, ha firmato un’ordinanza di evacuazione per gli edifici entro 150 metri dagli argini dei fiumi Senio e Santerno. Per gli edifici situati entro i a 300 metri di distanza dagli argini dei fiumi Senio e Santerno, l’ordinanza dice di salire ai piani superiori e, ove non possibile, di evacuare. (Il Nuovo Diario Messaggero)