Israele, famiglie degli ostaggi e civili protestano fuori dalla Knesset: "Riportate a casa i superstiti ora"

Dopo il recupero dei corpi dei sei ostaggi, sono decine le proteste organizzate in Israele per chiedere il ritorno dei superstiti. "Fermare il Paese" è l'obiettivo dichiarato dell'Hostages and Missing Families Forum che accusa apertamente il governo di Benjamin Netanyahu di aver "abbandonato (i rapiti) a morire" nelle mani di Hamas a Gaza. Una folla, tra cui anche parenti dei giovani uccisi, si è radunata davanti alla Knesset a Gerusalemme dove è riunito il governo. (la Repubblica)

Se ne è parlato anche su altri media

"Secondo una prima valutazione... sono stati brutalmente assassinati dai terroristi di Hamas poco prima che li raggiungessimo. Sono stati rapiti vivi la mattina del 7 ottobre. I sei ostaggi recuperati a Rafah, nella parte meridionale di Gaza, sono stati "brutalmente assassinati" da Hamas poco prima dell'arrivo delle truppe. (L'HuffPost)

I combattimenti erano in corso sul terreno e le truppe hanno eliminato i terroristi anche durante gli scontri di ieri. Israele ha identificato i corpi di sei ostaggi scoperti in un tunnel sotterraneo nel sud della Striscia di Gaza, ha detto il portavoce dell'esercito Daniel Hagari. (Tiscali Notizie)

Condanno fermamente la continua brutalità di Hamas, e così deve fare il mondo intero": così Kamala Harris in una nota sul ritrovamento dei corpi di sei ostaggi in un tunnel a Rafah, tra cui quello del giovane americano-israeliano Hersh Goldberg-Polin. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

«L'esercito e lo Shin Bet hanno localizzato e recuperato i corpi degli ostaggi Carmel Gat, Eden Yerushalmi, Hersh Goldberg-Polin, Alexander Lobanov, Almog Sarusi e Ori Danino», hanno annunciato le Idf in un comunicato stampa. (ilmattino.it)

(Tuttosport)

I loro resti sono stati recuperati sabato da un tunnel nell’area di Rafah: si tratta due donne e quattro uomini. Tra questi anche Hersh Goldberg-Polin, israelo-americano, come ha annunciato il presidente Usa Joe Biden, affermando di essere “devastato e indignato”. (Il Fatto Quotidiano)