Trump prepara la prossima guerra commerciale con la Cina
Mentre il mondo continua a essere scosso dai conflitti armati, all’orizzonte già si staglia la sagoma di una nuova guerra commerciale. A prometterla, o meglio minacciarla, è Donald Trump. Le ultime nomine per la sua amministrazione, annunciate ieri, rafforzano le credenziali protezionistiche del suo secondo mandato. Il conservatore Kevin Hassett, futuro direttore del National economic council, avrà il compito di definire l’agenda economica del presidente. (il manifesto)
Su altre fonti
Questa è stata la primamossa di Donald Trump. Mancano quasi due mesi ancora al suo insediamento alla Casa Bianca, ma lui ha già aperto il grande negoziato sul protezionismo.Il Canada e il Messico, tra l'altro, sono legati da un accordo commerciale con gli Stati Uniti simile agli accordi in vigore nell'Unione Europea. (Corriere TV)
Con il ritorno di Donald Trump, la Cina si prepara a una nuova guerra commerciale con gli Stati Uniti, che secondo Pechino «non avrà vincitori». Dazi, sanzioni, restrizioni alle catene di approvvigionamento. (La Stampa)
Lunedì il presidente eletto ha prospettato la possibilità di tariffe su tutti i prodotti che arrivano negli Usa da Canada, Messico e Cina, sin dal primo giorno del suo mandato. Sono iniziate le grandi manovre sul dossier dei dazi statunitensi, uno dei punti fermi della politica economica di Donald Trump (Il Fatto Quotidiano)
E un’ulteriore misura per colpire la Cina, il principale rivale strategico: un ulteriore aggravio del 10% da sommare a ogni «tariffa addizionale» e di sicuro ai dazi medi del 15% già in vigore dagli anni della sua prima amministrazione. (Il Sole 24 ORE)
Al cambio con il biglietto verde l’euro scende così dello 0,18% a 1,0476 dollari in mattinata. MILANO – I nuovi dazi annunciati da Donald Trump nei confronti di Cina, Messico e Canada rafforzano il dollaro sul mercato. (la Repubblica)
Le Borse europee chiudono in calo, con le parole del presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, sui dazi. Gli investitori attendono anche i verbali della Fed, per eventuali indicazioni circa le prossime decisioni di politica monetaria. (La Gazzetta del Mezzogiorno)