La crisi morde, l’ultradestra cresce. "Esistono due Germanie diverse. E l’Est chiede risposte semplici"
– "Non crediate che milioni di tedeschi siano diventati neonazisti e xenofobi o populisti amici di Putin. Il 60% di quelli hanno votato per la destra estrema di Afd o per i populisti di sinistra Bsw ha poi detto, nei sondaggi e le interviste dopo le elezioni in Turingia e Sassonia, di aver voluto mandare un segnale al governo. La crisi economica morde. E, specie nell’ex Germania orientale, vuole risposte semplici a problemi complessi. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Se ne è parlato anche su altri media
Crisi economica, guerra in Ucraina, nostalgia per il Terzo Reich, la propaganda di Putin, sono molte le cause per spiegare l'avanzata dell'Afd, il partito dell'estrema destra. Non solo nelle regioni della scomparsa Ddr, dove è al primo posto, con oltre il 30 per cento, anche all'ovest dove se si votasse domani giungerebbe al secondo posto, con più del venti. (Italia Oggi)
– A pensarci, poteva pure andarci peggio. Invece di CasaPound (erano un po’ pochini a fascisteggiare a Grosseto) ci potevamo ritrovare con un partito che vince le elezioni. (LA NAZIONE)
"La Germania, per sopravvivere, non ha bisogno dell'Unione europea. L’Ue ha bisogno della Germania. Dovrebbe comportarsi di conseguenza. Solo a queste condizioni un’uscita della Germania dall’Ue non si renderà necessaria". (Sky Tg24 )
Mentre in Italia tutti i media, pressoché senza distinzione, si sollucherano da settimane con il gossip più becero o vaticinando inchieste or su quel ministro, or su quel dirigente di partito, in Germania c’è un cancelliere che sta per preparare gli scatoloni, travolto da un’irrefrenabile ascesa dell’ultradestra che non ha eguali dal dopoguerra ad oggi. (L'Opinione delle Libertà)
Le recentissime elezioni che hanno riguardato alcune zone della Germania hanno prodotto esiti sorprendenti, anche se invero non del tutto inattesi. (Radio Radio)
Il quasi settantenne Marco Follini è un democristiano doc che ha saputo rimanere coerentemente e dignitosamente al centro, anche a costo di rompere prima con l’amico Pier Ferdinando Casini, quando gli sembrò troppo condizionato da Silvio Berlusconi, e poi col Pd. (Liberoquotidiano.it)