Medio Oriente, l'incendio si allarga: un nuovo fronte
L’Europa teme un altro “ritorno della storia”. Di fronte alla fulminea accelerazione della guerra civile in Siria, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ieri ha evocato «il rischio di un collasso migratorio». E ha fatto bene, perché la memoria corre al 2015-2016, quando la Germania guidata dalla cancelliera Angela Merkel decise di accogliere oltre un milione di profughi siriani che risalivano la rotta Balcanica. (Liberoquotidiano.it)
Ne parlano anche altri giornali
La più grande crisi di rifugiati del nostro tempo è in atto tra Siria e Libano, nella striscia di Gaza, in larghe parti del Nord Africa. Centinaia di migliaia di siriani che erano fuggiti dalla guerra civile trasferendosi in Libano erano tornati nel loro paese negli ultimi mesi, quando la guerra tra Israele e Hezbollah si era fatta più intensa. (ilmessaggero.it)
La crisi siriana irrompe in un Medio Oriente che stava iniziando - con tutti i limiti e le criticità del caso - un processo di de-escalation delle tensioni, cominciato con l’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah. (L'HuffPost)
Dopo l'inizio delle operazioni militari dell'esercito israeliano (Idf) a Beirut e nel Sud del paese lo scorso settembre, circa 500mila rifugiati siriani dal Libano hanno tentato di fare ritorno in Siria. (Fanpage.it)
«Sono pronto per un cessate il fuoco in qualsiasi momento» ha dichiarato, ribadendo tuttavia che non accetterà la fine della guerra come invece chiede Hamas. (La Stampa)
Mahmoud Komati, 71 anni, ex ministro libanese per gli Affari parlamentari, è il vice capo del consiglio politico di Hezbollah. Poiché la poltrona di capo è riservata a una figura… (la Repubblica)
La pressione sull'Iran è aumentata in modo esponenziale quando il conflitto latente tra Hezbollah e Israele è esploso in guerra e poi a ottobre Israele ha attaccato l'Iran con raid contro obiettivi militari (Adnkronos)