Mattarella: "Ho promulgato leggi che ritenevo sbagliate ma era mio dovere farlo”

"Mi è capitato di promulgare leggi che ritenevo sbagliate, inopportune ma è dovere del presidente della Repubblica di promulgarle. Solo nel caso di incostituzionalità ho il dovere di non promulgarle". Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento alla cerimonia per i 25 anni dell'Osservatorio permanente giovani-editori. Rispondendo a una domanda di uno studente riguardo al ruolo del Quirinale, Mattarella afferma: "Essere arbitro significa sollecitare al rispetto delle regole tutti gli altri organi costituzionali dello Stato e significa ricordare a tutti i limiti delle proprie attribuzioni e delle sfere in cui operano. (la Repubblica)

La notizia riportata su altre testate

«Sì, ho adottato decisioni che non condivido, è capitato più volte, il presidente promulga leggi ed emana decreti, ma ha delle regole che deve rispettare». Intervenuto al Salone delle fontane all'Eur, a Roma, all'evento per i "25 anni dell'Osservatorio permanente giovani-editori" il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha risposto per mezz'ora alle domande dei tanti (circa mille) giovani presenti in platea, toccando vari temi di stretta attualità. (Avvenire)

Entra in sala tra le note di Chandelier di Sia. Mille studenti lo applaudono. (la Repubblica)

una scelta fondamentale». Il monito del presidente Mattarella sul caso della giovane di Lentini che aveva scelto l’ambulatorio sui social. (Giornale di Sicilia)

Mattarella: “Ho firmato leggi che non condividevo”. Ora Meloni teme per premierato e maternità surrogata

Sergio Mattarella ha rammentato, uno per uno, quali sono i suoi compiti di presidente. Vale per il Parlamen… (La Stampa)

"Più volte ho promulgato leggi che non condivido, che ritenevo sbagliate e inopportune, ma erano state votate dal Parlamento e io ho il dovere di promulgare a meno che non siano evidenti incostituzionalità. (il Giornale)

Nessuno a Palazzo Chigi commenta apertamente le parole di Sergio Mattarella. Tutti sanno che il terreno è delicato. (La Stampa)