I "soliti" Pro-Pal si prendono il Campus, nastrati tutti gli ingressi: «Blocchiamo l'università»

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Torino Cronaca INTERNO

Stavolta, a rimetterci sono gli studenti e i professori universitari. Che questa mattina, venerdì 29 novembre, vorrebbero andare alle lezioni dell'università di Torino e invece si vedono il Campus Einaudi letteralmente bloccato. Da chi? Dai soliti "attivisti" Pro-Pal, che hanno pensato bene di prendersela con chi voleva semplicemente seguire una lezione. Tutti bloccati, nastrati a dovere, gli ingressi del Campus di Lungo Dora Siena (Torino Cronaca)

La notizia riportata su altre testate

Il picchetto è la prima azione nella giornata dello sciopero generale a Torino: vengono fatti passare solo gli studenti che devono laurearsi. "Contro i tagli e la precarietà blocchiamo l'Università". (La Repubblica)

Contro i tagli e contro la guerra, studenti e studentesse dell' Università di Pisa hanno manifestato di fronte al Rettorato , accusando il professor Riccardo Zucchi di immobilismo sui... (Virgilio)

I manifestanti sono un centinaio. Il picchetto è la prima azione nella giornata dello sciopero generale a Torino. (Gazzetta di Parma)

Il coro «fateci salire» e qualche tensione alla manifestazione in piazza per lo sciopero generale. Alla fine gli studenti sono riusciti a conquistare il palco. Massimo Massenzio e Mattia Aimola / alessandro. (Corriere TV)

Nel corteo infatti ci sono anche gli studenti, un gruppo dei quali ha bloccato il Campus Einaudi. Il corteo si conclude in piazza Castello, dove parleranno i rappresentanti dei sindacati. (Quotidiano Piemontese)

"Lo facciamo dopo Roma e Pisa. Accogliamo così gli appelli lanciati dalla Sapienza alla mobilitazione generale contro questo governo - rivendicano i militanti, che hanno appeso striscioni all’ingresso e dalle finestre del palazzo - Dobbiamo dare un segnale per opporci ancora una volta alle politiche del governo, che con i continui tagli alla formazione, la precarizzazione, il Ddl sicurezza, la repressione e la complicità con la guerra, ci rende ogni giorno di più la generazione senza un futuro”. (Torino Cronaca)