Team guidato da scienziati italiani scopre 5 antichissimi ammassi stellari

Cinque ammassi stellari, individuati in una galassia a soli 460 milioni di anni dopo il Big Bang, potrebbero essere i più antichi progenitori degli ammassi globulari che popolano le galassie odierne. La scoperta, utile a ricostruire la formazione delle galassie nell'universo primordiale, è frutto delle osservazioni del telescopio spaziale James Webb, gestito dalle agenzie spaziali di Europa (ESA), Stati Uniti (NASA) e Canada (CSA). (ilmessaggero.it)

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Viste per la prima volta dal telescopio James Webb, le “Gemme Cosmiche” racchiudono cinque giovani ammassi stellari che forniscono un’eccellente visione delle prime fasi della reionizzazione, il processo cosmologico che ha permesso la nascita delle prime stelle. (Fanpage.it)

Lo studio delle galassie giovani, a poche centinaia di milioni di anni dal Big Bang, è una finestra per comprendere i processi che hanno modellato le galassie nell’universo primordiale. (Media Inaf)

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Il telescopio Webb ha individuato 5 gemme cosmiche, utili per scoprire le origini dell'universo

Lo studio delle galassie giovani, a poche centinaia di milioni di anni dal Big Bang, è una finestra per comprendere i processi che hanno modellato le galassie nell’Universo primordiale. Galassie così distanti possono essere difficili da osservare, ma per fortuna l’Universo stesso offre un assist attraverso le lenti gravitazionali: distribuzioni di materia così dense che curvano lo spaziotempo e deviano il percorso dei raggi luminosi, amplificando la luce proveniente dalle galassie più lontane. (MeteoWeb)

ESA/Webb, NASA & CSA, L. Bradley (STScI), A. Adamo (Stockholm University) and the Cosmic Spring collaboration L’arco di Gemme Cosmiche (SPT0615-JD1) racchiude cinque giovani ammassi stellari che possono aiutarci a risolvere il mistero di come si sono formate le prime stelle dell’Universo. (Il Sole 24 ORE)

Sono le parole espresse da Angela Adamo, ricercatrice originaria della Sicilia, che si trova a capo di un team internazionale dell’Università di Stoccolma. Nel gruppo di scienziati c’è la partecipazione anche di altri illustri nel settore, come Eros Vanzella, Matteo Messa, professionisti dell’Istituto nazionale di astrofisica a Bologna. (Lega Nerd)