Andrea e Sara sul Cervino, il racconto è un'ode all'amore per la montagna

Andrea e Sara sul Cervino, il racconto è un'ode all'amore per la montagna
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La Prima Linea INTERNO

Sono le 5,30 di martedì 3 settembre quando il 53enne ingegnere e alpinista comasco Andrea Galimberti ebbro di gioia pubblica sul suo profilo Facebook l'ultimo suo post. Lungo e intenso, dedicato all'ascensione appena compiuta sul Cervino insieme a Sara Stefanelli, sua amica e forse magari in prospettiva qualcosa di più perché l'intesa tra loro due sembra davvero perfetta. Moriranno sei giorni dopo sul Monte Bianco ma in quel momento c'è solo entusiasmo ed euforia per la riuscita impresa. (La Prima Linea)

La notizia riportata su altri media

Il ritrovamento è avvenuto durante un volo in elicottero, quando i gendarmi del PGHM (Plotone della Gendarmeria di Alta Montagna) di Chamonix e Annecy hanno individuato le corde utilizzate dai quattro alpinisti, due italiani e due coreani. (tviweb)

A poca distanza dai due sono stati ritrovati anche i corpi di due alpinisti sudcoreani, dispersi anche loro da sabato. Tra loro anche due italiani dispersi da sabato (Livesicilia.it)

Decesso per assideramento per Andrea Galimberti, ingegnere di 53 anni di Cabiate e l’amica Sara Stefanelli, 41 anni, ligure, stroncati dalla tormenta a poca distanza dalla vetta del Monte Bianco. (CiaoComo)

Trovati a 4.500 metri sul Monte Bianco i corpi dei due alpinisti italiani: chi sono le vittime

Il Peloton de la gendarmerie d’haute montagne di Chamonix ha recuperato i corpi di quattro alpinisti dispersi da sabato sul Monte Bianco. Le vittime sono due italiani, Andrea Galimberti (comasco di 53 anni) e Sara Stefanelli (genovese di 41 anni), e due sudcoreani. (BlogSicilia.it)

I corpi recuperati al Mur de la Côte Gli uomini del Peloton de la Gendarmerie d'Haute Montagne di Chamonix ha individuato i corpi privi di vita a 4500 metri di quota, nella zona conosciuta come Mur de la Côte, un pendio ghiacciato molto ripido che porta alla vetta del Monte Bianco sul versante francese. (Gazzetta Matin)

L'ultimo segnale Gps del loro telefono li posizionava a 4.500 metri di quota, sul "Mur de la cote", un ripido pendio ghiacciato che porta alla vetta. (Tiscali Notizie)