Al valico di Kerem Shalom arrivano aiuti e blindati: «Dentro la Striscia non resta nulla. Gaza non è più una città»

Passa un camion e una enorme nuvola di polvere invade l’aria. Jamal dice che «qui è tutto polvere ma almeno siamo vivi». Il suo nome per intero è Jamal Ziyad Muhammad Al-Bahtini, 48 anni, «sette figlie e un bambino». La sua famiglia è di Tuffah, nordest di Gaza City, ma adesso vivono tutti a Zawayda, uno dei quartieri della città vecchia. Gli chiediamo di parlarci di Gaza, dove torna ogni venti giorni, lui dice una sola parola: «Irriconoscibile», ed ha un’espressione imbarazzata mentre aggiunge che «c’è da sentirsi in colpa per avere la fortuna di essere ancora qui». (Corriere della Sera)

Su altri media

Si tratta di cibo, ma non solo: vestiti, medicine e ogni genere di attrezzatura che può essere utile. Le immagini dell’inviata al seguito dell'esercito israeliano dal Corridoio Filadelfia, zona cuscinetto al confine tra Egitto e Striscia di Gaza, girate all’interno del magazzino a cielo aperto snodo degli aiuti internazionali. (Corriere TV)

Per chi rimane in vita, il destino è rimanere sfollato in un fazzoletto di terra. Oltre 45mila i morti. (Sky Tg24 )

La carestia si diffonde nel sud della Striscia, dopo aver già colpito il nord, ma il lavoro umanitario a Gaza è diventato difficile, … (Il Fatto Quotidiano)

"Le restrizioni di Israele sugli aiuti limitano l'accesso al cibo, le famiglie saltano i pasti. Introvabili uova, carne e olio"

Si è bloccato, ha urlato e si è aggrappato a sua madre. Ha perso la vista in un bombardamento, ha riportato una ferita alla testa e ustioni. (UNICEF Italia)

Decine di sfollati palestinesi nella città di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, ammassati con le proprie pentole davanti a una cucina caritatevole per assicurarsi un pasto. I filmati dell'Associated Press mostrano un grande numero di persone, tra cui bambini che piangono e urlano, che cercano di farsi largo tra la folla nel disperato tentativo di ottenere una quantità di riso, l'unico cibo servito. (Il Sole 24 ORE)

In questa testimonianza video dalla Striscia di Gaza, Lisa, un’operatrice umanitaria dello staff internazionale di Oxfam, racconta quali sono conseguenze dei continui blocchi imposti da Israele sulle forniture di beni essenziali. (Il Fatto Quotidiano)