Le assaggiatrici. La recensione del film di Silvio Soldini
Dal romanzo omonimo di Rosella Postorino, il primo dramma storico del regista è rigoroso ma distante dal cuore della storia e non riesce a trovare le intime corrispondenze del suo cinema migliore Fundraising per l’audiovisivo: Corso online dal 14 aprile Fundraising per l’audiovisivo: Corso online dal 14 aprile IA per il Filmmaking, corso online dal 1° al 29 aprile IA per il Filmmaking, corso online dal 1° al 29 aprile Nel 2012 poco prima di morire Margot Wölk, una donna tedesca di 95 anni, ha rivelato di essere una delle giovani tedesche costrette ad assaggiare i pasti di Hitler (Sentieri Selvaggi)
La notizia riportata su altre testate
Silvio Soldini è il regista più schivo del nostro cinema. Si fa vedere poco e quando concede interviste per promuovere i suoi film è sempre rigoroso e preciso. Come le sue opere. Non fa eccezione Le assaggiatrici, in sala dal 27 marzo dopo aver aperto il Bif&st. (Movieplayer)
La vera storia delle assaggiatrici di Hitler, accaduta nella Prussia Orientale del 1943, è stata rivelata da Margot Wölk, l’unica sopravvissuta, molti anni dopo la fine del conflitto. Un gruppo di giovani donne affamate dalla guerra sedute a un tavolo colmo di prelibatezze, con l’angoscia di sapere che ogni boccone è potenzialmente mortale. (la Repubblica)
AL CINEMA. La pellicola che racconta la storia vera di una delle assaggiatrici del cibo di Hitler e la pellicola sul bimbo con una rara malattia alle ossa. Ecco i film in sala a Bergamo il 28 e 29 marzo. (L'Eco di Bergamo)
Il romanzo di Rosella Postorino, ispirato alla storia (vera) di Margot Wölk e diventato un film tra poco nelle sale, è il racconto dell’ambiguità che assume da sempre il gesto del mangiare L’angoscia di morire consumando i pasti riservati a Hitler (Corriere della Sera)