La (lenta) mobilità elettrica italiana, infrastrutture acquistate e non utilizzate: c’è bisogno di esperti?

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FIRSTonline ECONOMIA

La mobilità elettrica va a rilento per carenza di programmazione degli enti locali. E se si rivolgessero agli esperti esterni? La mobilità elettrica piace ma non è sostenuta da una buona programmazione delle infrastrutture. Per raggiungere i livelli di altre città europee ci vuole ancora tempo. È evidente che ci muoveremmo molto meglio se i punti di ricarica elettrici per le bici fossero di più e meglio disponibili. (FIRSTonline)

Su altre testate

Mentre le vendite di mezzi elettrici arretrano un po' ovunque, dal mondo politico stentano ad arrivare risposte su ciò che sarà il futuro. (InMoto)

Torinese, classe 1987, giornalista pubblicista con la voglia di raccontare quello che accade nel mondo e la fortuna di riuscire a farlo. Tra le mie passioni ci sono il cinema, lo sport e tutto ciò che è inerente al mondo dei motori e alle continue evoluzioni tecnologiche (e sostenibili) dei mezzi a quattro e a due ruote. (Virgilio)

Finalmente si parlano i distributori di energia elettrica e gli operatori della ricarica. Insieme supporteranno lo sviluppo della rete di stazioni di ricarica nel Paese attraverso un approccio di sistema. (Vaielettrico.it)

Questo perché l'auto elettrica oggi è una penetrazione del 5% come market share rispetto a paesi che invece crescono a due cifre, come la Francia e come i Paesi del Nord Europa". (LA STAMPA Finanza)

Prosegue in Italia la transizione verso i veicoli elettrici e l’avanzamento delle infrastrutture di ricarica. E’ stato presentato ad inizio ottobre a Roma lo studio “Il futuro della mobilità elettrica in Italia 2035”. (QUOTIDIANO NAZIONALE)