Nove milioni di euro di soldi (nostri) per dimostrarci quando sono scarsi (loro)
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La ministra Santanchè ha deciso di lanciare una campagna di comunicazione per celebrare l’inettitudine del governo di cui fa parte. La ministra Daniela Santanchè ha deciso di lanciare una campagna di comunicazione per celebrare l’inettitudine del governo di cui fa parte. In onore della preservazione della lingua italiana che alcuni vorrebbero preservare hanno deciso di chiamarla “Open to meraviglia” e dovrebbe promuovere l’immagine dell’Italia nel mondo. (LA NOTIZIA)
Se ne è parlato anche su altri giornali
avreste anche risparmiato qualcosina», scrive rivolto al Ministero del Turismo (Corriere della Sera)
Più giovane, per modalità di narrazione, con tanto di influencer virtuale, seppure storica: la Venere di Sandro Botticelli, ripensata in chiave pop. Più moderna per immagine, o almeno ambizione. (ilmessaggero.it)
di Francesca Marsili L'ANALISI della filosofa Lucrezia Ercoli che nel suo libro su Chiara Ferragni del 2020 aveva utilizzato la stessa immagine in copertina. Anche gli errori di traduzione dell'intelligenza artificiale nel mirino per la campagna di promozione turistica dell'Italia da 9 milioni che ha suscitato molte polemiche (Cronache Maceratesi)
Caro Beppe, ho letto il suo articolo sulla controversa campagna pubblicitaria per l’Italia Open to meraviglia. Un riassunto veloce per chi si fosse distratto: non ne è stato registrato il dominio, una parte del video è in realtà girato in una cantina in Slovenia (il proprietario ringrazia per tutta la pubblicità gratis), la traduzione in tedesco era a dir poco approssimata (erano stati tradotti i nomi di alcune città italiane). (Corriere)
Per questa campagna pubblicitaria, il Ministero del Turismo ha utilizzato la Venere di Botticelli con eccessiva disinvoltura, plagiando anche alcuni scatti di Chiara Ferragni. La vicenda è nota. (Corriere della Sera)
È nata da nemmeno una settimana e ogni giorno inciampa in uno svarione. Hanno provveduto a farlo alle 20.15 del 21 aprile scorso i tre titolari di Marketing Toys. (Il Manifesto)