Elezioni Usa, i leader mondiali si congratulano con Trump. Meloni: "Rafforzeremo legame"
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La valanga Donald Trump ha stravolto, per la seconda volta, gli Stati Uniti d’America. Il discorso trionfante a Palm Beach, in Florida, è l’ultimo timbro dell’ormai 47esimo presidente americano. Quando la vittoria del tycoon ai danni di Kamala Harris sembra solo una questione di formalità, sono tantissime le reazioni che arrivano dalla politica internazionale e dall’interno dei confini della politica italiana. (il Giornale)
Ne parlano anche altri media
Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca segna anche un altro ritorno, quello di Gennaro Sangiuliano, in veste di giornalista e commentatore politico. In molti ricordano la sua lunga intervista al Tg1 dello scorso 4 settembre con il direttore Gian Marco Chiocchi, in cui aveva reso nota la sua verità sulla relazione con l'imprenditrice di Pompei, quando in lacrime aveva chiesto scusa per il suo comportamento alla moglie, la giornalista Federica Corsini, e al presidente del Consiglio Giorgia Meloni per le noie politiche derivate dalla vicenda. (ilmattino.it)
Aveva detto che si sarebbe comunque proclamato vincitore, quale che fosse l’esito della più costosa, sulfurea e violenta corsa alla Casa Bianca degli ultimi cento anni. Lui stesso ha interpretato senza mai indulgere alla modestia decine di personaggi, dall’allievo della Wharton School of Business in Pennsylvania al “wrestler” che va a sfidare il re della categoria Vince McMahon (ma per interposta persona: a battersi furono due campioni scelti dagli sfidanti, e a vincere fu quello di Trump), dal giovane palazzinaro che si fa le ossa nella società di famiglia (l’Elizabeth Trump & Son) al produttore-conduttore del reality televisivo “The Apprentice” (celebre il suo grido di guerra: «You’re fired!», sei licenziato!), dal “cameo” in Celebrity di Woody Allen e Wall Street: Money Never Sleeps di Oliver Stone allo sfacciato elusore fiscale grazie alle spericolate manovre dei suoi commercialisti che gli hanno evitato di versare centinaia di milioni di dollari all’erario corroborando l’immagine vincente dello sfrontato multimiliardario (3.7 miliardi di dollari il suo patrimonio secondo Forbes), fino al vorticoso cambio di casacca nelle sue simpatie politiche: esordisce nel 1987 come supporter di Ronald Reagan, poi passa al Partito della Riforma del miliardario texano Ross Perot, quindi nel 2001 si dichiara democratico, ma sette anni dopo si schiera con lo sfidante di Obama John Mc Cain e si fa registrare come repubblicano per tornare indipendente nel 2011 e di nuovo repubblicano con l’appoggio al mormone Mitt Romney nel 2012, salvo poi dichiarare nel 2015 che il migliore fra i presidenti degli ultimi anni era stato Bill Clinton e subito dopo candidarsi alle primarie del Grand Old Party forte di uno slogan irresistibile che è rimasto fino a oggi, «Make America Great Again». (Avvenire)
Il leader della Lega ha commentato l'esito delle elezioni americane con un post dedicato al tycoon e ai punti chiave del suo programma: "Lotta all'immigrazione clandestina e taglio delle tasse, radici cristiane e ritorno alla pace, libertà di pensiero e no ai processi politici. (Today.it)
È un legame strategico, che sono certa ora rafforzeremo ancora di più", ha scritto la premier Meloni sui social. (Fanpage.it)
Gli avversari ne hanno sempre sottolineato la volgarità e le bugie. Lo considerano discutibile dal punto di vista etico e morale: certamente è stato il primo ex Presidente della storia Usa a essere stato incriminato. (Vanity Fair Italia)
Dalla premier italiana a quello ungherese, fioccano le congratulazioni al tycoon per la vittoria alle elezioni Usa. Per il leader della Lega «una giornata storica» (Open)