Ruffini lascia l'Agenzia delle Entrate. Sarà il "frontman" del Pd?
Una smentita che, almeno sulla carta, fa male a sinistra e una bordata alla destra, contro il governo Meloni. Le dimissioni annunciate da una parte e le critiche serrate dall’altra. Il doppio registro di Ernesto Maria Ruffini è concentrato in un’intervista al Corriere della Sera. Un lungo colloquio nel quale Ruffini annuncia al grande pubblico di aver rassegnato le dimissioni dalla direzione della Agenzie delle Entrate. (il Giornale)
Se ne è parlato anche su altre testate
E’ quanto hanno spiegato nei vari interventi da Roberto Vavassori, Presidente dell’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica e da Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy. (SicurAUTO.it)
Dopo l’intervista a Giuseppe Sala che ha infiammato il dibattito attorno alla creazione di un polo di Centro, (che secondo il sindaco di Milano servirebbe “come il pane per vincere”), il direttore dell'Agenzia delle entrate Ernesto Maria Ruffini lascia il suo incarico. (la Repubblica)
Si è svolta a Roma l’Assemblea Pubblica ANFIA 2024, intitolata “Ritrovare la strada. Insieme per affrontare la transizione”. L’evento ha riunito Associati, imprenditori del settore, rappresentanti delle istituzioni italiane ed europee e stakeholder. (Adnkronos)
Quest'anno "in Italia per il secondo anno consecutivo ci dovremmo fermare sotto 1 milione e 780mila veicoli immatricolati, 350mila in meno rispetto al 2019". Lo ha indicato il presidente di Anfia, Roberto Vavassori, all'assemblea annuale dell'associazione. (Tuttosport)
"La lotta all'evasione fiscale è giusta e non a caso negli ultimi anni sono state recuperate cifre record (nel 2023, 24,7 miliardi: 4,5 miliardi in più rispetto al 2022), ma un conto è contrastare chi non vuole pagare le tasse e un altro è vessare, intimidire e minacciare i contribuenti che hanno rispettato le regole con le oltre 3 milioni di lettere inviate sotto Natale. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
"La lotta all'evasione fiscale è giusta e non a caso negli ultimi anni sono state recuperate cifre record (nel 2023, 24,7 miliardi: 4,5 miliardi in più rispetto al 2022), ma un conto è contrastare chi non vuole pagare le tasse e un altro è vessare, intimidire e minacciare i contribuenti che hanno rispettato le regole con le oltre 3 milioni di lettere inviate sotto Natale. (QUOTIDIANO NAZIONALE)