Il campo largo si ricompatta anche sulla Rai: “Nomine dei vertici solo dopo la riforma della governance”

«Rai patrimonio pubblico da tutelare e rilanciare. Ci appelliamo a tutte le forze politiche per una riforma nel solco del media freedom act. Nel prendere atto del rinvio a dopo la pausa estiva della votazione del Parlamento dei quattro membri del consiglio d'amministrazione della Rai, facciamo un appello alle forze di governo a riflettere sul da farsi. Appare evidente l'impasse sull'assetto dei nuovi vertici di viale Mazzini (La Stampa)

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Rientra oggi a Palazzo Chigi, dopo quasi dieci giorni di assenza, Giorgia Meloni. (Corriere della Sera)

L'appello è stato infatti firmato dai capigruppo in commissione di vigilanza rai di opposizione: Stefano Graziano (Pd), Dario Carotenuto (M5s), Maria Elena Boschi (Iv), Angelo Bonelli (Avs), Giuseppe De Cristofaro (Avs), Maria Stella Gelmini (Azione). (Tiscali Notizie)

Ma quel che è politicamente significativo è che l’elezione parlamentare dei componenti del nuovo consiglio di amministrazione della radio-tv pubblica ci sarà alla ripresa settembrina, tra il 10 e il 12, alla Camera e al Senato. (L'Eco di Bergamo)

Rimandati a settembre. Slittano le nomine Rai. E l’ingorgo decreti blocca alcune riforme

Prende sempre più corpo, ogni giorno che passa, l’ipotesi di un rinvio delle nomine Rai a settembre. Non solo perché i tempi sono strettissimi, visto che il 9 agosto inizia la pausa dell’attività parlamentare, ma anche perché nel centrodestra manca il via libera definitivo all’accordo e spuntano nuovi ostacoli sul percorso per la proclamazione del presidente che necessita della collaborazione di almeno una parte della minoranza in Commissione di Vigilanza. (Il Sole 24 ORE)

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni «congela» il dossier Rai e rinvia tutto al rientro dalla pausa estiva. L'atteso vertice tra Salvini, Meloni e Tajani, inizialmente fissato per ieri, slitta con ogni probabilità alla giornata di domani quando alle ore 11 è in programma la seduta del Consiglio dei ministri. (il Giornale)

Se sicurezza e maternità surrogata sarebbero bandiere che le difficoltà del momento non consentono di brandire, il rinvio sulla nomina dei nuovi vertici di viale Mazzini certifica invece il nervosismo di Palazzo Chigi e tra gli alleati di maggioranza provocato dall’onda lunga del risultato europeo e del voto su Ursula von der Leyen. (QUOTIDIANO NAZIONALE)