Chico Forti, un detenuto rivela: «Voleva zittire Travaglio e Lucarelli con l’aiuto della Ndrangheta». Aperto un fascicolo

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Ponte sullo Stretto

La Procura di Verona ha aperto un fascicolo per indagare su Chico Forti: un detenuto del carcere di Montorio ha riferito che l'ex campione di surf, recluso da oltre un mese nello stesso istituto di pena veronese, gli avrebbe chiesto di contattare qualche 'ndranghetista per mettere a tacere Marco Travaglio, Selvaggia Lucarelli e una terza persona. Secondo quanto riportano il Fatto e il Corriere della Sera, in cambio Forti gli avrebbe promesso un aiuto futuro non appena riottenuta la libertà. (ilmessaggero.it)

La notizia riportata su altre testate

Sono le parole di Aldo Di Giacomo, segretario del sindacato polizia penitenziaria, a seguito delle presunte rivelazione di un detenuto del carcere di Montorio che avrebbe riferito che Forti gli avrebbe chiesto di contattare qualche 'ndranghetista per mettere a tacere Marco Travaglio, Selvaggia Lucarelli e una terza persona. (Today.it)

La presunta richiesta a un detenuto accusato di rapporti con l'organizzazione mafiosa, ma l'uomo ha raccontato tutto ed è partita la segnalazione alla Procura "Chico Forti voleva l'aiuto della 'ndrangheta per mettere a tacere Travaglio e Lucarelli", dopo il racconto di un detenuto la procura apre un fascicolo e scattano le indagini (il Dolomiti)

Guai a Verona per Chico Forti. L’ex campione di surf, condannato in Florida per l’omicidio dell’australiano Dale Pike nel 1998 e attualmente in carcere a Montorio, avrebbe chiesto a un altro detenuto di contattare membri della ‘ndrangheta per intimidire Marco Travaglio, Selvaggia Lucarelli e una terza persona. (veronaoggi.it)

Chico Forti in prigione aveva chiesto ai clan di aiutarlo a mettere a tacere Travaglio e Lucarelli

L'ex velista avrebbe chiesto al detenuto di contattare qualche 'ndranghetista per far tacere i due giornalisti Chico Forti voleva far tacere Travaglio e Lucarelli con l’aiuto della ‘ndrangheta (Dire)

Verosimile perché è stata ormai pericolosamente sdoganata la insofferenza verso le voci libere, verso il giornalismo investigativo. La destra meloniana, degna erede del Berlusconi-bulgaro che ottiene l’epurazione di Biagi, Santoro e Luttazzi, continua a colpire la legittimazione stessa del giornalismo-giornalismo: ha cominciato la Colosimo, Presidente della Commissione Antimafia, portando in audizione il direttore di Domani, Fittipaldi, e domandandogli se fosse moralmente lecito pubblicare informazioni non note, ma vere e di rilevanza pubblica (nella fattispecie i compensi ricevuti da Crosetto prima di diventare ministro). (Il Fatto Quotidiano)

L’ex surfista è detenuto da circa un mese, nel carcere di Verona. Chico Forti torna a far parlare di sé. (La Stampa)